Si esalta il ruolo dell’aeroporto di Lamezia Terme nell’aumento delle presenze turistiche, ma tutto tacce sull’ammodernamento dell’aerostazione

“Viaggio in Calabria. Le tappe di una crescita” è il titolo che ha contrassegnato l’appuntamento della Regione organizzato nel pomeriggio di ieri a Vibo Valentia

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    “Viaggio in Calabria. Le tappe di una crescita” è il titolo che ha contrassegnato l’appuntamento della Regione organizzato nel pomeriggio di ieri a Vibo Valentia, nella sala “Antonino Murmura” della Camera di Commercio, per la presentazione del report statistico relativo all’andamento turistico 2019 e nel quale sono stati ripercorsi alcuni importanti step dell’evoluzione della destinazione Calabria, sulla base di strategie, attività e dati a confronto, presenti esperti, amministratori, operatori e stakeholders.

    Con lavori conclusi dal presidente Mario Oliverio, 3 focus, hanno dettagliato, oltre i dati 2019, anche i temi dell’innovazione tecnologica nel nuovo sistema di raccolta dati nonché il percorso di costituzione dei distretti turistici regionali quale forma innovativa di governance della destinazione. A riguardo di innovazione tecnologica, nella prima sessione dell’incontro si è parlato delle opportunità introdotte dal nuovo sistema di rilevazione dei dati statistici ROSS 1000. L’esperta Rossella Salvi, cui si deve l’ideazione, ha spiegato ai numerosi operatori presenti le opportunità più significative che il sistema offre in termini di indagini e di condivisione dei dati. Un breve collegamento ha introdotto nel sistema stesso grazie a Maurizio Biasi, coordinatore dell’Osservatorio Turistico Regionale insieme a Mariza Righetti, che ha moderato. Al riguardo l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano ha evidenziato il sistema come «uno strumento che consente di meglio fare rete, di programmare gli interventi in base ai territori. Oltre i dati più propriamente quantitativi, l’aspetto legato a quelli qualitativi consente di incidere nella programmazione non solo turistica ma anche di tutti i settori che con il turismo stesso di intrecciano, come è il caso delle attività e dei beni culturali».

    Secondo approfondimento, coordinato da Angela Vatrano del Dipartimento regionale Turismo, ha riguardato i distretti turistici regionali, introdotti con legge regionale nel gennaio scorso su proposta del consigliere regionale Michele Mirabello che ne ha spiegato gli obiettivi, rendendo anche conto delle sollecitazioni pervenute negli ultimi mesi dai diversi territori.  «Siamo al quarto anno di segni positivi- ha rimarcato- sia per gli arrivi che per le presenze, tanto italiane che estere. Un dato che sta diventando strutturale: nell’ultimo quinquennio siamo riusciti a stabilizzare un incremento e questo ci fa ben sperare per il futuro».
    Filippo Grasso, dell’Università di Messina, esperto in forme innovative di governance delle destinazioni turistiche, è poi intervenuto per chiarire cosa e come devono agire i Distretti e le Destination Management Organization, DMO.
    La presentazione del report statistico, elaborato dall’Osservatorio Turistico regionale, dei flussi turistici registrati da gennaio a settembre 2019 è stata curata dal direttore generale del Dipartimento Turismo, Maria Francesca Gatto. Tra le altre importanti e significative indicazioni contenute nel documento, sono 8.820.489 le presenze, 1.646,671 gli arrivi, il cui 42,6% hanno soggiornato nella provincia di Cosenza.  
    Il 22% delle presenze sono straniere; il primo paese di provenienza si conferma la Germania, seguito dalla Francia e dalla Russia. Un dato rilevante, quello del 2019, soprattutto in un’ottica di analisi storica che ha messo a confronto questa annualità con il 2014. Rispetto a cinque anni fa, infatti, si sono registrati 400.000 arrivi in più.  Anche i dati relativi ai flussi aeroportuali sono positivi: si contano oltre 2 milioni di passeggeri, in arrivo e partenza, in più rispetto allo scorso anno. 
    «La crescita non deve essere solo intesa in termini dimensionali – ha affermato il direttore generale Gatto- ma anche in termini qualitativi e strutturali. Si è lavorato per avviare una trasformazione che ha riguardato anche parte della normativa, l’innovazione tecnologica, la qualificazione e la diversificazione dell’offerta turistica, la promozione».

    Ci sarebbe anche il problema del progetto fermo al palo dell’ammodernamento dell’aerostazione di Lamezia Terme, principale porta di accesso per i dati pontificati nel convegno, ma che non trova spazio nel report se non per sottolineare come lo scalo della città della piana abbia numeri di molto superiori agli altri 2 calabresi gestiti sempre da Sacal.

    Il coordinatore del Rapporto Nazionale sul Turismo, Emilio Becheri, ha quindi evidenziato lo scenario che influenzerà i flussi turistici nel prossimo futuro e, partendo dall’analisi dei dati presentati, ha tracciato le matrici delle possibili evoluzioni della destinazione turistica regionale. «La Calabria- ha stimato- ha enormi potenzialità. Occorre puntare ancora su queste, come il turismo balnerare, quello legato ai parchi ad esempio, per proseguire nei notevoli passi in avanti compiuti».

    «Oggi partiamo dai fatti- ha rilevato il presidente Oliverio intervenendo a chiudere l’iniziativa-  e ragioniamo su risultati che ci dicono che nel settore turismo abbiamo cambiato tendenza. Nel raffronto tra le annualità 2010-2014 e 2014-2019, passiamo da un trend con segno negativo ad uno positivo. Un trend crescente, frutto di impostazione che ci siamo dati e che ha parimenti riguardato anche, ad esempio, l’agroalimentare. Il binomio agricoltura- turismo è quello portante per uno sviluppo sostenibile accompagnato con la valorizzazione dei beni culturali, del territorio, recupero delle tradizioni, piena utilizzazione della risorsa balneare. I numeri – ha proseguito Oliverio- parlano di una crescita progressiva, con alcuni dati che la caratterizzano come l’aumento di presenze turistiche internazionali e l’ allargamento della stagionalità. La crescita del turismo internazionale è stata determinata da un miglioramento dell’accessibilità della regione. Abbiamo quasi decuplicato i collegamenti tra la Calabria e il sistema aeroportuale extra nazionale- ha informato ancora-e non senza ostacoli e opposizione lavorato per dare vita ad una gestione unitaria del sistema aeroportuale calabrese. Per quanto riguarda gli investimenti sulla charteristica, è stata adeguata la legge in un confronto stringente con gli operatori che ci ha consentito di migliorarla. Abbiamo spinto anche sull’accessibilità su ferrovia ed investito perché le frecce arrivassero in Calabria e oggi ci sono, destinando risorse per lo studio di fattibilità perché l’alta velocità si spinga fino a Reggio. Altro punto importante è poi la portualitá: una regione con 800 km di costa per decenni non ha per questa avuto una strategia. Abbiamo messo al centro del nostro programma dei trasporti i porti, poiché la balnearità si sfrutta pienamente se c’è un investimento adeguato».

    «Cambiata radicalmente è stata la strategia di promozione della regione- ha proseguito Oliverio-, divenuta mirata, con la presenza negli appuntamenti fieristici più importanti. Abbiamo portato qui i maggiori tour operator tedeschi, con la presenza del governo tedesco, che hanno dato un ulteriore impulso alla presenza turistica di questo bacino estero. Bisogna lavorare molto per la qualità dell’offerta, non solo quella delle strutture ricettive, ma dei servizi sui quali avere una attenzione particolare a partire dalla formazione, perché le nostre potenzialità enormi devono essere utilizzate per creare opportunità di lavoro per i nostri giovani e le nostre ragazze. C’è molto da fare per le varie nicchie di potenzialità che si possono intercettare, ancora per il turismo balneare, che per quello esperenziale e naturalistico» ha messo in evidenza Oliverio che ha ancora sottolineato gli investimenti per il recupero e la valorizzazione integrata dei beni culturali come attrattori, quelli sulle ciclovie, l’utilizzo della Film Commission per promuovere la destinazione Calabria, per poi soffermarsi sulla nuova programmazione 2021-2027, per la quale si è già partiti. 

    «Il nuovo percorso apre prospettive importanti- ha precisato il presidente della Regione- ; il denominatore comune a cui guardiamo e per il quale abbiamo avanzato anche proposte precise è quello di lavorare perché l’impresa e soprattutto una cultura dell’impresa possano aprire varchi e spazi alle nuove generazioni,  avere uno spazio particolarmente importante e da sostenere. La vera sfida della Calabria e del sud a cui sono volte queste risorse è quella di utilizzarle per costruire uno sviluppo sostenibile e non per alimentare assistenza. Con lavoro, impostazione e strategia sinergica, con responsabilità di ogni parte si può ancora recuperare molto, raccontare e far vivere la Calabria per quella che è, non nascondendo i problemi ma andando ben oltre gli stereotipi, nella sua parte prevalente e positiva, per questo attraente».

    Nel corso dell’evento, a cui hanno portato i propri saluti il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo ed il presidente della Camera di Commercio Sebastiano Caffo, numerosi sono stati gli interventi da parte degli operatori presenti, tra i i quali il neo presidente regionale di Federalberghi Fabrizio D’Agostino.  
     

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