«Stanno facendo di tutto perché la popolazione arrivi allo sfinimento e concordi sulla necessità di passare tutto a Catanzaro e fare dell’ospedale di Lamezia un “povero pronto soccorso”»

Nuova presa di posizione dell’Associazione SenzaNodi che tramite la presidente Nadia Donato sottolineando come continuino i disagi

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    Nuova presa di posizione dell’Associazione SenzaNodi che tramite la presidente Nadia Donato sottolineando come nel reparto di medicina siano diminuiti i posti letto coperti per insufficienza di personale. «Un medico che era ”in prestito” da Cosenza è tornato nella propria struttura, 2 unità che sarebbero dovute arrivare, la loro assunzione era in itinere, non si sa che fine hanno fatto» sottolinea la Donato calando anche la realtà lametina nel gioco ad incastro complicato della sanità calabrese in cui ogni presidio richiede maggiori attenzioni. A Lamezia, rimarca l’associazione, «la notte di capodanno in chirurgia ci sarà il primario, Manfredi Tedesco. Cardiologia ha da mesi lanciato l’appello di aiuto, Roberto Ceravolo, primario, non sa più come riaprire l’ambulatorio e ha un medico per turno di pomeriggio e 1 di notte, e deve pensare anche al pronto soccorso. Con l’inverno in arrivo, Malattie Infettive, anche lo scorso anno fondamentale nel salvare la vita alle persone, non ha alcun posto letto. Oncologia, nonostante le promesse non ha possibilità di ricovero. Se devi fare delle visite negli ambulatori le liste d’attesa si allungano sempre di più, in alcuni casi è pieno già il 2020».
    L’appello è così alla politica, sia cittadina che regionale, in vista delle nuove elezioni, ma il gioco ad incastri prevede anche quella nazionale, si cita l’accorpamento dell’ospedale lametino nella nascente nuova azienda sanitaria di Catanzaro il cui iter si è fermato tra i veti del commissario al piano di rientro e quelli del consiglio regionale, lamentando che  «stanno facendo di tutto perché la popolazione arrivi allo sfinimento e concordi sulla necessità di passare tutto a Catanzaro e fare dell’ospedale di Lamezia un “povero pronto soccorso”». 

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