L’Asp di Catanzaro predispone l’invio di medici da Soveria Mannelli a Lamezia Terme per la medicina, i comitati pongono veti incrociati

Quelli lametini se la prendono con l'attuale primario ed direttore generale durante la gestione del centrodestra, dal Reventino si accusa l'azienda sanitaria

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    Le sigle Comitato salviamo la sanita’ del lametino, Tribunale dei diritti del malato, Comitato malati cronici contestano le decisioni di Gerardo Mancuso in quanto «dimentica di essere stato per quattro anni il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro e, in quanto tale, l’artefice dei destini dell’Ospedale di Lamezia Teme, e nella sua attuale veste di primario del reparto di Medicina Generale si è messo a gridare allo scandalo perché il suo reparto è rimasto senza medici e personale».
    Accuse che le stesse sigle portano avanti da tempo, ma che non condividono per la fonte: «siamo indignati e preoccupati più di lui per lo stato di abbandono in cui è scivolato il suo e tanti altri reparti e servizi del nostro nosocomio e, se ce lo consente, abbiamo un tantinello più titoli di lui per sentirci fortemente allarmati e scandalizzati per l’inesorabile china in cui sta inesorabilmente precipitando il nostro ospedale. Mentre lui nei suoi 4 anni di gestione catanzarocentrica dell’ASP menava vanto o di sicuro non si vergognava, nell’ordine: di trasferire a Catanzaro il reparto di Audiologia; di togliere il posto di Primariato al nostro Servizio Trasfusionale, anticipando così il progetto di ridurlo ad una emoteca; di non attivare il reparto di neurologia, che pure era previsto nel Piano di Rientro; di ridurre i posti letto di oculistica e di otorino, portandoli molto al di sotto di quelli previsti nel piano, con tutto quello che a questi suoi atti è conseguito inesorabilmente (e nonostante le sue roboanti, quanto vane promesse contrarie) come la chiusura annunciata del reparto di Terapia Intensiva Neonatale e così via; dicevamo, mentre lui faceva tutto questo, noi eravamo lì a protestare e mobilitare i cittadini e le forze politiche e sociali contro tali deleterie decisioni sue e dei suoi sponsor politici, Scopelliti e Talarico in testa». Senza risultati, però, e di fatti oggi si contesta che «ora che i due Hub di Catanzaro, anche attraverso lui (di quando da DG dell’ASP lavorava per il re di Prussia), stanno cominciando pian piano a digerire anche il nostro reparto di Medicina Generale, ci sembra davvero troppo tardi per Mancuso svegliarsi dal torpore post prandiale e alzare all’improvviso la voce contro gli scippi». 
    Intanto l’azienda sanitaria provinciale avrebbe, denuncia il comitato pro ospedale del Reventino, approntato come prima risposta il trasferimento a turni di medici dall’ospedale di Soveria Mannelli a quello di Lamezia Terme, spostando quindi il problema al presidio montano. 
    «La delibera pervenuta in data odierna in ospedale pone forti interrogativi, nella quale si dispone la mobilità dei medici della Medicina, che dovrebbero a turno trasmigrare a Lamezia», contesta il Comitato, «la soluzione sarebbe una “guardia interdivisionale” capace di salvare capra e cavoli. Un azzardo amministrativo del tutto inadeguato, e poco attento alla tempistica, mai presa nei tempi dovuti, ma conseguenza di un fatto immediato, benché in anticipo se ne potevano sapere le conseguenze e correggere ogni eventuale crisi sul reparto, come ogni illuminato amministratore dovrebbe fare».
    Si passa così agli avvisi burocratici, annunciando che «una PEC da parte del Presidente Antonio Maida è stata inoltrata a chi ha disposto tale soluzione, ovvero al Direttore Sanitario Aziendale, Carmine dell’Isola», paventando anche incontri con il Commissario Cotticelli «prospettando tutte le situazioni di
    criticità dovute a suoi interventi di sospetta utilità e se il caso interessare il Ministro della Salute attraverso» ed «apposita interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle», ovvero il partito che ha nominato Cotticelli ed emanato il decreto Calabria, ancora oggi forza di Governo ma non più titolare del dicastero della sanità. Di nuovo rispetto a prima c’è il commissariamento dell’Asp di Catanzaro.
    Gi.Ga.
     

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