Aumenti e tagli tra spese ed entrate nel biennio commissariale certificati dai dati Siope

Guardando alle uscite anche i dati contabili registrano come gli uffici di via Perugini si stiano svuotando: le voci stipendiali corrisposte al personale a tempo indeterminato son passate da 6.761.229,82 a 1.692.264,56

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Anno nuovo, tempi di bilancio tra quelli passati e futuri non solo per i cittadini ma anche per le pubbliche amministrazioni. Dopo due anni di strumenti economici approvati con costanza fuori dal tempo massimo da parte della terna commissariale, il 2020 permette di poter verificare tramite Siope entrate ed uscite relative al 2018 ed il 2019, con la nuova amministrazione che dovrà mettere mano al nuovo strumento contabile triennale entro il termine del 31 marzo, quindi verosimilmente già in questo mese la giunta dovrebbe iniziare a delineare il nuovo bilancio.
    Se nel 2018 erano stati 67.489.444,08 euro i dati relativi ai pagamenti, un anno dopo la somma totale è di 56.690.251,10 (con ancora però 7.550.309,17 da regolarizzare, cifra comunque inferiore ai 10.799.192,98 di differenza tra i due anni). Le spese correnti sono passate da 41.710.210,15 a 34.048.607,44, mentre quelle in conto capitale son salite da 3.525.559,47 a 6.112.412,49. In calo il rimborso prestiti (da 5.297.159,68 a 3.640.257,79), e se la chiusura anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere ammontava a 11.624.100,02 nel 2018 nessun dato è stato registrato nel 2019, con sostanzialmente stabili le uscite per conto terzi e partite di giro (5.332.414,76 nel 2018, 5.338.664,21 nel 2019).

    Guardando invece alle uscite anche i dati contabili registrano come gli uffici di via Perugini si stiano svuotando: le voci stipendiali corrisposte al personale a tempo indeterminato son passate da 6.761.229,82 a 1.692.264,56; lo straordinario per il personale a tempo indeterminato da 17.303,35 a 9.567,24; le indennità ed altri compensi, esclusi i rimborsi spesa per missione, corrisposti al personale a tempo indeterminato, da 1.116.280,34 a 211.833,85; le voci stipendiali corrisposte al personale a tempo determinato da 153.143,13 a 39.345,91; i contributi per indennità di fine rapporto erogata tramite INPS  da 98.139,83 a 117.328,02, altri contributi sociali effettivi da 33.771,03 a 193.555,08; incarichi libero professionali di studi, ricerca e consulenza da 47.937,74 a 130.767,42.

    Tra gli altri dati cambiamenti anche per altre voci:

    • giornali e riviste da 43.530,40 a 5.281,30;
    • carburanti, combustibili e lubrificanti da 58.605,76 a 72.182,48;
    • vestiario da 16.962,68 a 34.363,94;
    • accessori per uffici e alloggi  da 28.428,20 a 54.713,34;
    • materiale informatico da 15.973,59 a 205.793,62 (influenzato anche dal nuovo bando per i servizi);
    • strumenti tecnico-specialistici non sanitari da 219.122,91 a 516.997,99;
    • accessori per attività sportive e ricreative da 87.153,36 a 66.649,91;
    • altri beni e materiali di consumo da 6.969,26 a 42.553,92;
    • noleggi di impianti e macchinari da 45.821,22 a 129.210,97;
    • accesso a banche dati e a pubblicazioni on line da 123.796,38 a 45.593,09;
    • assistenza psicologica, sociale e religiosa da 213.721,99 a 138.461,78;
    • patrocinio legale da 331.139,60 a 687.238,50;
    • servizi di sorveglianza, custodia e accoglienza da 310.045,44 a 195.476,84;
    • contratti di servizio di trasporto scolastico da 1.022.865,58 a 479.116,80;
    • contratti di servizio per il conferimento in discarica dei rifiuti da 9.741.977,08 a 13.290.775,22;
    • contratti di servizio per le mense scolastiche da 1.188.010,47 a 1.371.571,90;
    • contratti di servizio di assistenza sociale residenziale e semiresidenziale da 1.066.477,61 a 470.042,94;
    • quote di associazioni da 87.728,35 a 29.340,24;
    • contratti di servizio di assistenza sociale domiciliare da 282.964,59 a 350.949,93;
    • spese per risarcimento danni da 64.749,54 a 214.563,93;
    • oneri da contenzioso da 1.613.095,47 a 431.265,34.

    Complice i beni immobili non più concessi, anche le spese per utenze hanno avuto delle variazioni:

    • telefonia fissa da 716.175,01 a 170.705,74;
    • energia elettrica da 2.458.388,82 a 1.771.131,77;
    • gas da 331.087,97 a 140.393,41;
    • utenze e canoni per altri servizi da 9.687,48  a 33.155,23.

    Parimenti anche gli incassi registrano un calo: 74.970.585,87 euro nel 2018, 53.671.728,20 nel 2019 (con ancora 366.904,79 euro da regolarizzare ed una differenza antecedente di 21.298.857,67).
    Per le entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa si è passati da 32.641.995,83 euro a 34.444.836,41, i trasferimenti correnti son passati da 6.123.144,80    a 4.599.764,22, le entrate extratributarie da 5.010.743,65 a 2.795.662,60.
    Salgono le entrate in conto capitale, da 3.668.565,40 a 6.968.272,73, e quelle per conto terzi e partite di giro (da 5.753.500,47 a 3.672.868,29). Scende il dato dell’accensione prestiti (da 10.148.535,70 a 823.419,16), mentre le anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere pari a 11.624.100,02 euro del 2018 non hanno trovato un dato con cui confrontarsi nel 2019.

    Alla luce della “inagibilità diffusa” indicata dalla terna commissariale non sorprenderebbe così che i proventi da impianti sportivi siano scesi da 30.820,97 a 713,52, mentre curiosamente salgono quelli da teatri, musei, spettacoli, mostre (da 31.124,27 a 53.781,92) ed il nuovo sistema di controllo delle strisce blu ha comportato un aumento dei proventi da parcheggi custoditi e parchimetri (da 9.749,88 si è passati a 21.331,10).

    Nel campo dei tributi l’Imu è in calo sia nell’ambito di riscossione ordinaria (da 8.464.870,38 a 8.008.470,17) che dopo accertamento (da 628.219,99 a 174.317,54), e medesimo dato anche per l’Ici (da 884.908,91 a 314.048,81), l’imposta comunale sulla pubblicità’ e diritto sulle pubbliche affissioni (da 166.477,18 a 127.660,76). Sale l’Irpef (da 3.624.691,76 a 4.377.156,82), la Tari dopo accertamento (da 235.276,77    a 672.336,60) ed ordinaria (da 4.494.526,22 a 7.296.816,28).

    In calo anche i trasferimenti correnti da Ministeri (da 4.491.481,56 a 3.738.212,17), e da Regioni e province autonome (da 1.631.663,24 a 861.552,05), ed i proventi dalla gestione di immobili:  canone occupazione spazi e aree pubbliche da 321.417,30 a 238.124,09; fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti e risorse naturali da 39.012,41 a 19.975,18; locazioni di altri beni immobili da 137.409,47 a 36.185,18.
     

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