Dai 39 specialisti richiesti ad aprile, agli 8 concessi ad ottobre, al blocco di assunzioni di dicembre l’ospedale di Lamezia Terme perde pezzi

In merito alla salute precaria dell'ospedale di Lamezia Terme anche Filippo Maria Larussa, Segretario regionale ANAAO, interviene concentrandosi sui decreti del 2019

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    In merito alla salute precaria dell’ospedale di Lamezia Terme anche Filippo Maria Larussa, Segretario regionale ANAAO, interviene concentrandosi sulla «sospensione dell’attività ambulatoriale (dopo quella di Cardiologia e Medicina Interna) della struttura complessa di ginecologia ed ostetricia, con il conseguente prevedibile drastico calo dei parti, già compresso da un tasso di natalità ormai da anni in picchiata, è l’inevitabile anticamera della chiusura del punto-nascita come già accaduto a Soveria Mannelli e Soverato, e quindi allo smantellamento definitivo del nosocomio, ormai spogliato di quasi tutte le principali specialità».
    Larussa ricorda che «il D.C.A 135 del 01/10/19 ha autorizzato, per tutti i presidi ospedalieri dell’ASP di Catanzaro, l’assunzione di 8 medici ed un primario per le branche di anestesia e rianimazione, pediatria, neonatologia, radiologia, neuropsichiatria infantile. Peccato che, con antecedente delibera 520 del 30/4/19, l’ASP avesse chiesto, considerati pensionamenti e dotazioni organiche consolidate e validate, solo per l’Ospedale di Lamezia 3 cardiologi, 2 chirurghi, 2 ginecologi, 2 ortopedici, 2 pneumologi, 2 radiologi, 2 oncologi, 2 psichiatri, 3 neurologi, 7 fisiatri, 1 anatomo patologo, 3 dirigenti di laboratorio e centro trasfusionale e ben 6 medici di Pronto Soccorso, primari esclusi. A conti fatti 39 specialisti solo a Lamezia, evidentemente superflui per Struttura Commissariale e governi di vario colore», rimarcando inoltre come «la stessa delibera precisa che tali assunzioni troverebbero amplissima copertura economica, posto che nel 2019 si e’ registrato un risparmio di spesa 5.268.689,97 euro rispetto alla spesa potenziale massima imposta dai vincoli di legge».
    Prima di Natale il dietrofront, tra dichiarazione di dissesto dell’Asp e le indicazioni della sub-commissaria Crocco, la quale tramite il DCA 192 del 20/12/19 «disciplina la metodologia di calcolo del fabbisogno regionale di personale ospedaliero: in pratica detta le linee guida cui attenersi per chiedere, ed ottenere l’autorizzazione all’assunzione di nuovo personale. Confrontando le tabelle di questo Decreto, con la dotazione organica attualmente prevista, ne vien fuori che per tutte le sopracitate specialità non solo non vi sarebbe alcuna possibilità di reclutare le figura sopra citate, ma l’attuale personale medico risulterebbe addirittura in soprannumero. Stessa sorte toccherebbe, mutatis mutandis, agli altri ospedali: spoke, generali, di area  montana».
    Di contro Larussa rimarca come poi si prevedano «convenzioni a gettone con sanitari dell’ASP di Vibo Valentia ad oltre 600 euro a turno» per il pronto soccorso di Soveria Mannelli, sottolineando come lo stesso decreto preveda anche «utilizzo di medici militari,richiamo di pensionati,convenzioni con cooperative di neolaureati ingaggiati a cottimo».
     

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