Assunzioni bloccate per dissesto all’ospedale, chiave di volta i tavoli nazionali foto

La parte politica (D’Ippolito, Mascaro e Luzzo) chiede il rispetto dei decreti e le rassicurazioni precedenti offerte da Cotticelli ma che ora vanno riviste alla luce del blocco delle assunzioni che il dissesto comporta.

Più informazioni su


    A seguito del sit in poco partecipato tenuto ieri mattina davanti l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme si è svolto un incontro tra il commissario dell’Asp di Catanzaro Franca Tancredi i rappresentanti del “Coordinamento 19 Marzo”, il sindaco Paolo Mascaro, l’assessore comunale Luzzo, alcuni consiglieri comunali ed il deputato Giuseppe d’Ippolito.
    La Tancredi ha ammesso la propria conoscenza dei vari problemi che interessano l’Asp di Catanzaro, tra cui anche quelli economici che hanno portato la stessa ha firmare la dichiarazioni di dissesto l’11 dicembre, mentre la parte politica (D’Ippolito, Mascaro e Luzzo) chiede il rispetto dei decreti e le rassicurazioni precedenti offerte da Cotticelli ma che ora vanno riviste alla luce del blocco delle assunzioni che il dissesto comporta.
    Anche la Tancredi ha rimarcato che l’organo che rappresenta avrebbe necessità di Decreti del Commissario ad acta che autorizzino alla spesa, sostenendo che la questione deve però essere trattata in seno al Parlamento, al Governo oltre che della Regione e non esclusivamente sul piano locale, fermo restando che le competenze non sono comunali.
    Dopo la proposta di ieri dell’ennesimo consiglio comunale aperto sulla sanità, dopo riunioni infruttuose avvenute già ciclicamente nel corso delle varie passate amministrazioni, ora si giunge alla richiesta di un altro ever green come il tavolo composto dai rappresentati di tutte le istituzioni interessate (Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Commissione prefettizia, Parlamentari e Regione Calabria) e dai cittadini. Il ‘Coordinamento 19 Marzo’ già da oggi provvederà a riunione tutti i soggetti locali interessati per discutere delle varie questioni pendenti, ma le decisioni saranno di competenza nazionale, come avviene già ora con il tavolo Adduce.
    g.g.

    Più informazioni su