Quarta Copia, arriva la richiesta di risanamento dei luoghi a carico dei proprietari dei terreni adibiti a discariche abusive nel territorio lametino

A dicembre ad essere coinvolte erano state due ex cave, Parisi e Liparota, nella zona compresa tra San Sidero ed il rettifilo Bagni (la cui ex discarica è in fase burocratica per la definitiva bonifica), portando a 20 persone arrestate

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    Ad oltre un mese dall’operazione Quarta Copia arriva la richiesta di risanamento dei luoghi a carico dei proprietari dei terreni adibiti a discariche abusive nel territorio lametino. Entro 30 giorni i diretti interessati potranno avanzare eventuali controdeduzioni o avviare i lavori richiesti.
    A dicembre ad essere coinvolte erano state due ex cave, Parisi e Liparota, nella zona compresa tra San Sidero ed il rettifilo Bagni (la cui ex discarica è in fase burocratica per la definitiva bonifica), portando a 20 persone arrestate, in collaborazione con le Squadre Mobili di Milano, Varese, Como, Torino, Bologna, Salerno, Benevento.
    La conseguente attività investigativa, supportata anche da attività tecniche di intercettazione, ha fatto emergere l’esistenza di un vero e proprio sistema criminale organizzato, diretto da Maurizio Bova e Angelo Romanello, i quali, attraverso la costituzione ed il controllo di fatto della “ECO LO.DA” con sede in Gizzeria (già al centro della precedente inchiesta dei carabinieri) e la “CRM”, con sede a Dozza (Bologna), entrambe destinatarie di un provvedimento di sequestro preventivo, gestivano in modo illecito la filiera del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, che sono stati sversati sia all’interno della discarica abusiva di località Bagni, sia presso un ulteriore sito individuato in località San Sidero a Lamezia Terme, prossimi ad alcuni corsi d’acqua che attraversano il territorio Lametino.

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