Il Partito Comunista Calabria etichetta il sit in davanti- l’ospedale di Lamezia Terme come una passerella di politici

Anche in questo comunicato stampa il dissesto finanziario dell'Asp non viene citato.

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    Sulla scarsa partecipazione alla manifestazione del 13 gennaio a tutela dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, il Partito Comunista Calabria reputa che un primo problema sia stata la presenza «di quei politici di destra e sinistra che in numero quasi superavano la partecipazione popolare e ponevano dei quesiti a cui dovrebbero rispondere loro stessi. Troppo facile prendersela con qualcuno di indefinito o chiedere conto al commissario Cotticelli che, per quanto si possa ritenere negativo il suo operato, è stato messo là per demerito di tutto il sistema politico che ora gli inveisce contro. Avremmo voluto distribuire volantini per diffondere la nostra idea di sanità pubblica e gratuita al di fuori dalle logiche aziendalistiche e di pareggio di bilancio. Ma una volta appurato che non sarebbe stata una protesta, ma una passerella di politici allo scopo di alimentare le proprie ambizioni personali o elettorali, abbiamo desistito dall’intento e abbiamo compreso che queste erano le stesse ragioni che hanno spinto molti cittadini sfiduciati a disertare una manifestazione così importante».
    Ampliando l’analisi a livello regionale la nota rimarca come «la spesa prevista dallo Stato per la sanità pubblica in Calabria è di 232 milioni di euro in meno rispetto alla media nazionale perchè la previsione del governo non si basa sul fabbisogno effettivo, quindi non si dovrebbe parlare di un sistema sanitario regionale in deficit ma sotto-finanziato. La sanità è un diritto universale non soggetto a condizioni e perciò deve diventare servizio pubblico finanziato e controllato integralmente dal governo. Le aziende private convenzionate ricevono rimborsi per il triplo del costo effettivo dei servizi perciò bisognerebbe avviare un percorso che porti alla totale internalizzazione di ogni servizio delegato al privato, e ad un nuovo piano generalizzato di assunzioni che porti al superamento dell’intramoenia e delle liste di attesa. Inoltre vi invitiamo a lottare per un sistema sanitario che non metta da parte la coesione territoriale evitando che vengano smantellate eccellenze come l’ospedale di Soveria Mannelli e mediante l’istituzione delle Case della Salute che attraverso il sistema di salute integrato sul territorio possano ridurre la mole di lavoro e i tempi di accesso ai pronto soccorso ospedalieri». 
    Anche in questo comunicato stampa il dissesto finanziario dell’Asp non viene citato.

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