Sollecitano interventi sulla propria posizione i 24 lavoratori percettori di mobilità in deroga in servizio presso gli Uffici Amministrativi dell’ASP di Catanzaro

«Il 31 Gennaio prossimo il nostro incarico terminerà e molti dei nostri uffici di assegnazione resteranno sprovvisti del nostro operato che, tra l’altro, si è ormai reso indispensabile a garantire l’erogazione delle prestazioni dovute all’utenza». 

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    Chiedono nei fatti non una proroga del proprio tirocinio, iniziato a partire dal 01 dicembre 2017 e destinato a finire il 31 gennaio 2020, ma una sorta di stabilizzazione i 24 lavoratori percettori di mobilità in deroga in servizio presso gli Uffici Amministrativi dell’ASP di Catanzaro, il cui dissesto dichiarato a dicembre complica ulteriormente le cose rispetto al quadro politico ed istituzionale attuale fatto di commissariamenti ai vari livelli della sanità. 
    «Nel 2015 abbiamo partecipato ad una Manifestazione di Interesse dalla Regione Calabria (meglio conosciuta come “Bando Giustizia”) ed in seguito a questo Bando, nel 2017 abbiamo iniziato questo percorso formativo on the job presso gli uffici amministrativi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e da allora contribuiamo quotidianamente a sostenere il lavoro dei dipendenti dell’ASP ed a rimediare alle scoperture di personale presente in azienda», spiegano in una lettera aperta, «l’indennità mensile di 500 euro rappresenta l’unica forma di sostegno economico; pertanto la reiterazione dei tirocini formativi – che ha rasentato il lavoro nero legalizzato – è stato fino ad ora l’unico strumento concreto di sussistenza e l’unica opportunità di continuare ad avere un rapporto con il mondo del lavoro, anche senza diritto alcuno. Il 31 Gennaio prossimo il nostro incarico terminerà e molti dei nostri uffici di assegnazione resteranno sprovvisti del nostro operato che, tra l’altro, si è ormai reso indispensabile a garantire l’erogazione delle prestazioni dovute all’utenza». 
    I tirocinanti sottolineano che «i Direttori delle varie Unità Operative dell’ASP – attraverso lettere indirizzate agli uffici preposti – hanno fatto richiesta di proroga del nostro contratto ma tutto ciò è rimasto, ad oggi, inascoltato» lamentando che «l’ospedale di Lamezia Terme chiude ambulatori e ridimensiona reparti e probabilmente, a partire dal 31 gennaio 2020, non riuscirà a garantire l’erogazione di servizi essenziali per i cittadini quali prenotazioni ad analisi di laboratorio, a visite, ad esami strumentali; pagamento del ticket sanitario; disbrigo di pratiche sanitarie di carattere amministrativo necessarie a portatori di handicap, anziani e quant’altro, ossia tutte quelle istanze di cui ci siamo fatti carico noi “tirocinanti amministrativi” negli ultimi due anni». 
    g.g.

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