Richiami a maggiore responsabilità da parte dei cittadini e dello Stato nella lotta alla criminalità nel report 2019 della Questura di Catanzaro

Bilancio sociale del 2019 presentato questa mattina per le attività svolte nello scorso anno in provincia di Catanzaro.  

Più informazioni su


    Bilancio sociale del 2019 presentato questa mattina dalla Questura per le attività svolte nello scorso anno in provincia di Catanzaro.
    In premessa si riepiloga l’organico a disposizione, in cui figurano anche i dipendenti del Commissariato di polizia di Lamezia Terme (96 più 4 civili), C.O.P.S. Lamezia Terme (18), Sottosezione Polizia Stradale di Lamezia Terme (41), Ufficio Polizia di Frontiera Aerea Lamezia Terme (47), Posto Polizia Ferroviaria di Lamezia Terme (16), Sezione P.G. presso il Tribunale di Lamezia Terme (4).
    Nel ricordare pregi e difetti della città della piana, la relazione sottolinea anche il turno di novembre elezioni amministrative «che ha portato alla vittoria il candidato Paolo Mascaro, già sindaco della città all’atto dell’ultimo scioglimento», dedicando poi un capitolo proprio alle infiltrazioni nelle amministrazioni comunali ed in altri enti locali, come l’Asp di Catanzaro sciolta per tale motivo. «Le operazioni della Direzione Distrettuale Antimafia sono la conferma di quanto finora rappresentato e cioè che in Calabria politica, burocrazia e criminalità organizzata sono unite da legami e rapporti di affari e convenienza, rendendo possibile un sistema illecito che ha compromesso il corretto impiego di risorse pubbliche» si sostiene, «a tutto ciò si aggiunge un micro universo fatto di reati contro il patrimonio e spaccio di droghe nelle mani dei rom, che vengono lasciati sopravvivere dalle cosche fin quando non invadono i loro interessi».
    Precisi richiami arrivano così ai cittadini che «non possono solo esprimere solidarietà e delegare il contrasto alla Magistratura e alle Forze di Polizia. Tutta la società civile deve assumere posizione rifuggendo la rassegnazione e l’accomodamento», ma anche allo Stato poiché «deve investire più risorse sui territori per la cultura, per il lavoro, per la salute, per il benessere. Solo così si possono occupare i vuoti lasciati dalle operazioni di polizia giudiziaria».
    Nell’ambito della provincia di Catanzaro nel 2019 rispetto al 2018 calano il numero di furti (da 1740 a 1620, anche se nello specifico aumentano quelli in abitazione da 154 a 173) e truffe / frodi informatiche (490 – 428), quasi stabili le rapine (22 nel 2018, 21 nel 2019), violenze sessuali (da 9 a 8) ed estorsioni (da 18 a 16). Salgono i danneggiamenti (522 – 576) ed i reati in materia di stupefacenti (87 – 114).
    In merito alla tematica rom «lo  Stato  si  dovrebbe  riappropriare  di  certi  territori  sia  del  capoluogo  che  di Lamezia Terme» sostiene il report della Questura, indicando come attività da svolgere: «iniziare lo sgombero delle famiglie non aventi titolo; non dare in certi stabili la fruizione delle misure alternative al carcere; applicare misure quali il divieto di dimora a Catanzaro; proteggere i minori in luoghi sicuri e non lasciarli ancora a vivere con adulti che non hanno le qualità morali e materiali per garantire loro un futuro di legalità; procedere ad una riqualificazione delle zone interessate con installazione di telecamere, illuminazione stradale sufficiente, pulizia delle aree pubbliche, presenza di servizi sociali».
    Nell’ambito amministrativo si dichiara che entro il 13 settembre 2019, termine per presentare il certificato medico di idoneità psico-fisica per detenzione di armi, in pochi hanno provveduto e per le città di Catanzaro e Lamezia Terme (i Carabinieri provvedono per i detentori residenti negli altri comuni della provincia) da settembre ad oggi è partita la formale messa in mora, come previsto dalla legge, di 222 persone.
    g.g.

    Più informazioni su