«Il Movimento La Nuova Frontiera dei Liberi e Forti non insegue progetti o proposte finalizzate alla rinascita di un partito cattolico»

Lo spiega Pino Campisi, Presidente Liberi e Forti Calabria

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    «La Nuova Frontiera dei Liberi e Forti nasce dall’esperienza nel corso di 10 anni di Scuola della Dottrina Sociale, di laici impegnati nel sociale e nella promozione sociale. La sua costituzione come Movimento regionale risale a 2 anni fa inaugurato a Lamezia Terme alla presenza del già Magnifico Rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi», spiega Pino Campisi, Presidente Liberi e Forti Calabria, «una continuità di impegno che oggi presenta il Movimento con sedi in tutte e 5 le province calabresi e diversi Circoli cittadini. Insomma un Movimento ben strutturato che promuove iniziative e proposte politiche di alto profilo, essendo la sua missione accompagnata e supportata da giovani professionisti ed esperti in diversi ambiti quali il lavoro, l’impresa, l’agricoltura, la cultura e il sociale».
    Campisi però distingue: «il Movimento La Nuova Frontiera dei Liberi e Forti non insegue progetti o proposte finalizzate alla rinascita di un partito cattolico. E’ piuttosto interessato alla creazione di classe dirigente, frutto di percorsi condivisi con la Scuola di Dottrina Sociale. In questa occasione dei 100 anni dell’anniversario del manifesto dei Liberi e Forti di don Luigi Sturzo, nell’attualizzare il suo pensiero attraverso una politica-piattaforma innovativa e contemporanea, sarà presentata una proposta politica declinata in 10 punti e definita VAIMezzogiorno ( Visione – Azione – Innovazione Mezzogiorno)». 
    Tra i punti: Il cittadino e la famiglia – Le potenzialità delle nuove generazioni – Impresa e patrimonio produttivo locale nella dimensione di una economia internazionalizzata – Made in Sud identità e imprese storiche – Patti relazionali territoriali – Conoscenza, cultura e innovazione tecnologica – Impresa e Health per la salute del Mezzogiorno – Università tematiche – Economia ecosostenibile e del ri-utilizzo – Quarta rivoluzione industriale: nuove competenze e nuova economia.
    «Il Mezzogiorno d’Italia ha urgente bisogno di un “ supplemento di valori per essere all’altezza della sua vocazione e delle attese di speranza di tutti noi. Il Manifesto dei L&F è una sfida, una rivoluzione di pensiero rilanciata dal basso, dalle potenzialità del nostro territorio. Occorre che tutti gli attori, attraverso un patto relazionale, imprenditori, professionisti, istituzioni, associazioni orientino il proprio agire e quello degli altri verso un rinnovato interesse per quei valori condivisi e beni comuni che rappresentano il collante della società civile del Sud», conclude Campisi.

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