«Sospinta da vertici interessati della Regione, questa azienda unica non regge affatto: né sul piano del diritto, né sul piano organizzativo né su quello contabile»

Il deputato lametino dei 5 Stelle, Giuseppe D'Ippolito, chiama in causa il sindaco della città della piana, Paolo Mascaro, introducendo anche l'incontro di venerdì che i pentastellati terranno sulla sanità regionale.

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    Continua a tenere banco fuori dal consiglio regionale, che essendo di propria competenza ha già dato il via libera, l’inclusione del “Giovanni Paolo II” all’interno della nuova azienda ospedaliera di Catanzaro.
    Modi e tempi non sono stati ancora forniti, e nell’incertezza il fronte dei contrari si schiera attaccando anche la parte opposta o chi non si è schierato. In questo contesto il deputato lametino dei 5 Stelle, Giuseppe D’Ippolito, chiama in causa il sindaco della città della piana, Paolo Mascaro, introducendo anche l’incontro di venerdì che i pentastellati terranno sulla sanità regionale.
    «Non comprendo il silenzio tenuto finora da Mascaro, anche perché varie componenti del centrodestra, cui appartiene, hanno manifestato netta contrarietà rispetto all’arbitrario inserimento dell’ospedale lametino nell’azienda unica del capoluogo della Calabria», rammenta il deputato lametino, «sospinta da vertici interessati della Regione, questa azienda unica non regge affatto: né sul piano del diritto, né sul piano organizzativo né su quello contabile», accusando che «si tratta di fermare una volta per tutte la deriva verso cui ben noti poteri trasversali stanno portando i servizi sanitari, senza badare alle conseguenze per gli utenti e i pazienti. Si tratta di imporre una politica sanitaria che consenta di dare risposte di qualità, di riorganizzare le strutture pubbliche partendo dai bisogni del territorio e dalla professionalità di medici, infermieri e altri addetti. Basta con le operazioni volte a fabbricare consenso elettorale e a perpetuare interessi lobbistici».
    D’Ippolito si aspetta così che venerdì il primo cittadino lametino prenda ufficialmente posizione, non vincolante essendo il tema fuori dalle competenze comunali, ma in politica le prese di posizioni hanno un valore simbolico al di là della reale possibilità di intervenire (ed i pentastellati hanno già annunciato la volontà di chiedere al Ministero di impugnare la legge regionale, criticando poi successivamente le ipotesi regionali di intervenire prima dell’arrivo di un nuovo decreto da parte del Ministro Grillo). 
    Voce in capitolo in campo sanità l’avrà invece il commissario alla Sanità calabrese, Saverio Cotticelli, che già ha palesato le proprie diffidenze non contro l’azienda unica di Catanzaro quanto l’inglobamento di Lamezia, così come Filippo Maria Larussa, segretario regionale di Anaao-Assomed, e Gianluigi Scaffidi, già dirigente del settore Piano di rientro.
    g.g.

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