Mascaro annuncia un nuovo sciopero della fame dopo il modo in cui è arrivata la sospensiva dall’incarico di sindaco

Mascaro contesta che «letto un appello proposto dal Ministero dell’Interno pur con previo parere contrario dell’Avvocatura Generale dello Stato, si possa porre nel nulla mandato popolare senza che vi sia contestazione di un solo atto illegittimo o di un solo comportamento illegittimo di Sindaco ed Assessori»

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    Come già annunciato a novembre 2017, ottenendo poi un’audizione di cortesia istituzionale, quando lamentava di non aver potuto offrire la propria versione dei fatti dopo la relazione della commissione di accesso, nuovamente parla di sciopero della fame il primo cittadino uscente lametino, Paolo Mascaro, contestando la sospensiva dall’incarico arrivata nelle ore scorse in vista della seduta in cui il Consiglio di Stato l’11 aprile deciderà sullo scioglimento del consiglio comunale.
    «Di fronte ad eventi irragionevoli ed inspiegabili, si può reagire in tanti modi: arrendendosi, ignorandoli, contrastandoli. Oggi una Comunità è attonita, umiliata, incredula. Ed oggi vi è la necessità assoluta che non passi tutto sotto silenzio: è ciò che vuole il marcio che è penetrato capillarmente nel sistema. Oggi bisogna lottare, in una battaglia di civiltà e democrazia, affinché determinate cose possano non accadere più», sostiene il legale lametino, «occorre, quindi, lottare contro una legge ingiusta che massacra la democrazia attribuendo a pochi untori la capacità di distruggere la volontà popolare. Occorre lottare affinché i giovani vedano che, accanto a mestieranti che costruiscono carriere sulla pelle delle comunità e sulle umane sofferenze, vi è chi è disposto al sacrificio per difendere ciò in cui crede. Occorre nello specifico lottare affinché non possa più accadere che si massacri la volontà popolare pur non indicandosi un solo atto amministrativo inficiato da illegittimità e condizionamenti. Occorre lottare affinché non sia possibile in futuro che in sole 2 ore si studi e poi si stenda un provvedimento che ha quale necessario presupposto l’esame, seppur sommario, di migliaia di atti e documenti, che stravolge compiuta precedente decisione e che incide profondamente sulla vita di decine di migliaia di cittadini. Occorre lottare per difendere democrazia e diritti dalla sistematica violazione del naturale principio di un pur minimo contraddittorio tra le parti».
    Mascaro contesta che «letto un appello proposto dal Ministero dell’Interno pur con previo parere contrario dell’Avvocatura Generale dello Stato, si possa porre nel nulla mandato popolare senza che vi sia contestazione di un solo atto illegittimo o di un solo comportamento illegittimo di Sindaco ed Assessori. Chiedo esame attento e non superficiale di ogni atto esibito e prodotto, e sono migliaia, e chiedo ai parlamentari, lametini e non, un immediato intervento su legge che oggi nella sua applicazione concreta non è più tutela dei territori dalle infiltrazioni criminali ma occasione di guadagni e di carriere».
    Per questo, dalle ore 12 di oggi, «ho iniziato uno sciopero della fame, con assunzione comunque di sole sostanze liquide, che porterò avanti sino a quando la Comunità lametina non otterrà giustizia e cioè sino a quando non vi sarà attento ed adeguato studio degli atti processuali, ad oggi oggettivamente assente, ed ampia ed esaustiva motivazione della decisione assunta», annuncia il primo cittadino uscente, «mi aiuterà in questa battaglia di civiltà e democrazia l’infinito affetto manifestato dalla Comunità lametina e la condivisione ideale dei tanti che ancora credono negli immortali principi di Legalità e Giustizia».

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