«Per creare il Polo traumatologico in questione occorre un bacino di utenza tra i 2 e i 4 milioni di abitanti, che la Calabria non raggiunge»

Ricordando la proposta di legge per sole 3 aziende sanitarie in tutta la Regione che si non si è voluta discutere fino ad oggi in consiglio regionale, D'Ippolito chiude invece ogni ipotesi di Trauma Center

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    «Alcuni comitati locali fanno enorme, voluta confusione sull’accorpamento dell’ospedale di Lamezia Terme nell’azienda ospedaliera unica di Catanzaro, avvenuta in base a una recente legge regionale, tanto cara al transfuga politico Tonino Scalzo, che è perfino un eufemismo definire cinobalanica», contesta il deputato del Movimento Cinque Stelle Giuseppe d’Ippolito, «a pochi mesi dalle elazioni regionali (prima ci sarebbero le europee, nb) si inventa di tutto pur di raccattare voti, addirittura che l’inclusione dell’ospedale lametino nella predetta azienda ospedaliera sia funzionale, indispensabile alla realizzazione del Polo traumatologico della Calabria». 
    Ricordando la proposta di legge per sole 3 aziende sanitarie in tutta la Regione che si non si è voluta discutere fino ad oggi in consiglio regionale, D’Ippolito chiude invece ogni ipotesi di Trauma Center: «il sottosegretario alla Salute del governo Pd-Ncd, Davide Faraone, nell’aprile del 2017 rammentò all’allora deputato interrogante Sebastiano Barbanti, già passato dal Movimento Cinque Stelle al Misto, ad Alternativa libera e infine al Pd, che secondo il decreto ministeriale numero 70/2015, voluto dal ministro dell’epoca, Beatrice Lorenzin, per creare il Polo traumatologico in questione occorre un bacino di utenza tra i 2 e i 4 milioni di abitanti, che la Calabria non raggiunge. In breve, il Polo traumatologico chiesto dai riferiti comitati è stato bloccato da un provvedimento del precedente governo di centrosinistra, che ora tocca a noi rimodulare». 

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