«Il Governo boccia se stesso e mette in ginocchio la sanità calabrese con il blocco delle assunzioni»

Contesta Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, chiedendo un incontro a Cotticelli

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    «Il Governo boccia se stesso e mette in ginocchio la sanità calabrese. Dopo 10 lunghi anni di piani di rientro e di commissariamento la Calabria torna al punto di partenza. Il tavolo di verifica tenutosi oggi al Ministero dell’economia ha certificato per l’anno 2018 un debito superiore alle entrate proprie della Regione», contesta Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, «ciò produce un blocco del tour-over per 2 anni e l’aumento al massimo delle aliquote regionali. Un vero e proprio disastro. I calabresi non possono pagare il fallimento delle gestioni commissariali. È da oltre un decennio, infatti, che la Regione Calabria è stata espropriata dai suoi poteri. Le responsabilità sono di tutti i governi nazionali che in questo decennio si sono avvicendati».
    Oliverio rimarca che «in questi ultimi anni, è stato lo stesso tavolo interministeriale a certificare il fallimento dei commissari. Dall’attuale governo nazionale i calabresi si aspettavano una inversione di rotta, un cambiamento. Invece al peggio non c’è mai fine. La numerosa deputazione calabrese della Lega e dei 5 Stelle invece di misurarsi sulla effettiva capacità di governo dei problemi che impediscono l’affermazione del diritto alla salute dei cittadini, sembra esprimere la volontà di accaparrarsi solo posti di gestione e di potere. Manifestano i vizi della vecchia politica. Infatti, è fondato il sospetto che le quotidiane e continue prese di posizioni dello stesso Ministro della Salute siano finalizzate a giustificare qualche decreto speciale, illegittimo ed incostituzionale, al solo scopo di accaparrarsi anche le gestioni».
    Oliverio annuncia così la volontà di chiedere «un incontro urgente al commissario Cotticelli per capire se anche egli intende prestarsi a questo gioco o invece, in coerenza con i valori e i principi che hanno onorato la sua opera di uomo delle istituzioni, se intende impegnarsi, con oggettiva responsabilità, per affrontare la reale emergenza che si va prefigurando nella sanità regionale».

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