Trasporti nel 2017, bene quello locale a Lamezia Terme con +9.31% di ricavi

La stazione centrale per tutto il trasporto ferroviario regionale, l’analisi della Regione contradice però le politiche di Oliverio sul trasporto aereo  

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    Pubblicata dalla Regione Calabria la relazione annuale del trasporto pubblico locale relativa ai dati aggiornati al 2017, in cui si certifica la centralità del ruolo di Lamezia Terme nell’ambito regionale, ma anche la difficoltà di determinati meccanismi a livello locale ed intermodale.

    Si dichiara che «il finanziamento erogato per i servizi urbani nel corso del 2017 si attesta poco al di sopra di 30 milioni di euro. Il corrispettivo maggiore lo raccoglie COMERTA (Cosenza e Catanzaro in 4^ fascia, Vibo Valentia in 1^ fascia e Lamezia Terme in 2^ fascia) con oltre 14.5 milioni di euro superando TRICAL (Reggio Calabria in 4^ fascia e Palmi in 1^ fascia) che si attesta su 12.9 milioni di euro in seconda posizione» e che «dall’osservazione del prodotto tra Bus x km/abitanti si individuano tre aree omogenee: la prima caratterizzata da alti valori dell’offerta e valori medi del coefficiente di esercizio (capoluoghi principali e Palmi); la seconda contraddistinta da bassi valori del coefficiente di esercizio e dell’offerta (Crotone, Vibo V. e Lamezia Terme) ed infine la terza marcata da bassi valori dell’offerta ma dal valore elevato del coefficiente di esercizio».

    I ricavi da traffico dei servizi urbani nel 2017 hanno registrato «una riduzione complessiva di circa 378.000 euro, pari al 7.34% rispetto al 2015. La riduzione accusata da Cometra (- 20.94%) è concentrata a Vibo Valentia (-33.13%), Catanzaro (-26.47%) e Cosenza (-17.56%) ma non è bilanciata dagli aumenti registrato nel comune di Lamezia Terme (+9.31%)» ed infatti «la comparazione tra i coefficienti di esercizio in ambito urbano ha evidenziato una flessione rispetto al 2015 nel 50% dei casi (Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza e Palmi), dovuta principalmente alla riduzione dei ricavi da traffico. Variazione positive (incremento dei ricavi) sono stare rilevate a Corigliano/Rossano, Crotone, Lamezia e Reggio Calabria».

    In ambito ferroviario si sottolinea come «l’elemento cardine del cadenzamento orario adottato dalla Regione Calabria è rappresentato dall’orologio di Lamezia Terme, il quale scandisce il transito dei treni sulla linea tirrenica (sia la veloce Reggio Calabria – Paola che la lenta Lamezia Terme – Rosarno via Tropea) e sulla linea trasversale Lamezia Terme – Catanzaro Lido. A cascata esso determina, inoltre, gli orologi di Reggio Calabria e Catanzaro Lido ed in parte quelli di Paola e Sibari. Il cadenzamento orario complessivo dell’intera rete regionale, caratterizzato da questi cinque orologi posizionati sui nodi cardine della rete ferroviaria, costituisce il telaio portante del modello di esercizio sul quale si innestano, con passo orario costante, le tracce dei treni».

    Infatti «l’orologio principale in Calabria è quello di Lamezia Terme Centrale, stazione presso la quale i treni delle due linee secondarie arrivano rispettivamente al minuto 30 (treni da Catanzaro Lido) ed al minuto 33 (treni da Rosarno) prima del transito dei treni della linea tirrenica veloce, quelli da Paola verso Reggio Calabria (in arrivo al minuto 40 ed in partenza al minuto 42) e quelli da Reggio Calabria verso Paola (in arrivo al minuto 42 ed in partenza al minuto 44). Gli stessi treni delle due linee secondarie, infine, ripartono dopo il transito di quelli della linea veloce rispettivamente al minuto 48 (treni per Rosarno) ed al minuto 55 (treni per Catanzaro Lido)». La frequentazione delle stazioni della Calabria, su elaborazioni dati Trenitalia, ha visto a Lamezia Terme Nicastro 476 passeggeri al giorno, 22 treni, 21,6 passeggeri per treno, mentre a Lamezia Terme Centrale 2.523,6 passeggeri al giorno, 62 treni, 40,7 passeggeri per treno.

    Ultimo segmento analizzato quello del trasporto aereo, con le considerazioni del rapporto che vanno in contrasto con la politica messa in campo dall’amministrazione regionale che se da un lato ha ricercato maggiori collegamenti con l’estero per Lamezia Terme, ha dall’altro incentivato anche l’aumento di offerta dagli altri due aeroporti presenti. Si rimarca la collocazione dei 3 scali calabresi in diversi ambiti a livello regionale, sottolineando che «l’aeroporto di Lamezia Terme è il più grande e importante scalo della Calabria. In pochi anni, con il considerevole aumento del traffico passeggeri, si è consolidato quale grande e privilegiata porta d’accesso alla regione. Nel periodo analizzato ha fatto registrare il raddoppio dei movimenti cui ha fatto seguito un incremento dell’utenza del 232%, raggiungendo il volume massimo di passeggeri nel corso del 2017 superando la soglia di 2,53 milioni di utenti».

    Si ribadisce ancora che «l’aeroporto di Lamezia Terme si conferma lo scalo più importante della regione attraendo oltre il 87% dei passeggeri in arrivo o in partenza dalla Calabria, seguito dallo scalo dello Stretto con il 13%. Gli scali minori sono interessati da traffico nazionale, mentre lo scalo lametino è caratterizzato dal 24% di traffico internazionale» e che «il traffico dei passeggeri manifesta un trend di crescita a partire dal mese di marzo fino a luglio, ben evidenziato dallo scalo di Lamezia Terme nel quale si raggiunge il valore massimo dell’anno. Nei mesi successivi il numero di passeggeri si riduce fino ai valori di inizio anno».

    Nel finale si rapporto il sistema calabrese a quello dell’Emilia Romagna, reputando che «per la Calabria si riscontra un andamento in forte calo, con un andamento costante tra nazionali ed internazionali nel triennio. Tuttavia, questo risultato nasconde il reale problema della regione calabrese. Infatti, l’aeroporto di Lamezia-Terme, il cui andamento coincide con quello regionale, svolge oltre l’80% del traffico aeroportuale calabrese e la percentuale dei voli internazionali risulta costantemente marginale, con meno del 20% delle movimentazioni. Valore che praticamente risulta nullo negli aeroporti minori».

    Si lamenta infine come, rispetto all’Emilia Romagna e all’aeroporto di Bologna rapportato con quello di Lamezia Terme, «in Calabria possiamo osservare un andamento opposto, con una crescita interessante di oltre il 7% nel triennio sotto studio, ma con una polarizzazione tra gli aeroporti. Lamezia Terme nel periodo ha infatti perso quasi 100.000 passeggeri a vantaggio degli aeroporti minori che hanno registrato una crescita di oltre 113.000 unità».

    Gi.Ga.

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