Programmi elettorali: Zizza con i 5 Stelle tra innovazione e ritorno al passato amministrativo

In 16 pagine sono compresi 20 punti di programma, ponendosi come soggetto terzo rispetto a chi ha amministrato Lamezia Terme negli anni precedenti

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    Una sola lista equidistante dai 2 poli, almeno a livello locale, è quella dei 5 Stelle che candidano Silvio Zizza dopo aver fallito l’ingresso in consiglio comunale nel 2015. In 16 pagine sono compresi 20 punti di programma, ponendosi come soggetto terzo rispetto a chi ha amministrato Lamezia Terme negli anni precedenti, mettendo però già in premessa le mani in avanti: il programma è suscettibile di cambiamenti, se non andrà in porto la responsabilità sarà anche dei cittadini che non hanno collaborato.

    Si propone l’assessore alla legalità, quando la correttezza degli atti amministrativi non dovrebbe essere un aspetto politico (ed in ogni caso dirigenti e segretario generale sono pagati per essere organi di indirizzo amministrativo allo scopo), un ritorno ai consiglieri di circoscrizione (ridotte a 5: Fronti – Zangarona, Nicastro, Sambiase e zone montane, Sant’Eufemia, San Pietro Lametino e zone marine) ma con un nome diverso, con consulte per associazioni culturali e sportive, promozione sociale, salvaguardia ambientale, giovanili.

    Si parla di sanità anche se la competenza è regionale ed attualmente il tutto è commissariato (ed il Decreto Calabria grillino non abbia portato alcun giovamento), proponendo un registro tumori comunale che già esiste come Asp, l’incentivazione di politiche attive per giovani ed anziani, farmacie di quartiere. 

    Condividendo anche parti del programma di Piccioni, si promette poi di rispettare l’obbligo del registro delle unioni civili, aumentare i posti a disposizione dei 3 asili nido comunali, nominare nelle partecipate un unico amministratore unico e relazionare semestralmente su opere pubbliche e bilanci anche per quanto riguarda il Comune. Si continuerà nella politica dell’efficientamento energetico dei beni comunali, la linea dell’acqua pubblica, politiche ambientaliste per verde e trasporto pubblico, oltre che per agricoltura ed attività produttive in ottica rifiuti zero. Anche i grillini sono critici verso il Psc in atto, sposando l’idea del consumo zero e la rigenerazione dell’esistente, anche se il paragrafo 14 a tema risulta monco alla fine.
    Gi.Ga.

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