«Da noi non ci sono persone messe in lista per rappresentare qualche vecchio nome della politica locale»

Rosario Piccioni ammette che «in questi due anni Lamezia ha toccato uno dei momenti più bui della sua storia» reputando parimenti responsabili sia l’amministrazione Mascaro, in virtù dello scioglimento del consiglio comunale, che la gestione commissariale tacciata di essere «freddi burocrati»

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    La campagna elettorale fa tornare la vis polemica alla politica lametina nel giudicare la gestione commissariale, ma con dei distinguo politici.
    Rosario Piccioni ammette che «in questi due anni Lamezia ha toccato uno dei momenti più bui della sua storia» reputando parimenti responsabili sia l’amministrazione Mascaro, in virtù dello scioglimento del consiglio comunale, che la gestione commissariale tacciata di essere «freddi burocrati, che non hanno risolto una, dico una, delle tante problematiche ed emergenze della città. Basti citare una sola questione, simbolica e di forte valore sociale, per capire il fallimento di questa gestione commissariale: l’anno scolastico è partito con gravissimi deficit nell’ assistenza scolastica ai bambini con disabilità, che oggi possono beneficiare soltanto di poche ore di integrazione degli educatori con gli insegnanti di sostegno mentre ne avrebbero bisogno di molte di più». Nel frattempo è stato pubblicato un nuovo bando, che avrà valore dal nuovo anno per lo stesso numero di ore.
    Piccioni loda la composizione delle due liste “Lamezia insieme” e “Lamezia bene comune”, presentate ieri davanti al punto di incontro dell’isola pedonale, reputando che «Lamezia può ripartire solo con persone pulite, che non rispondono a questo o a quel potente di turno. Da noi non ci sono persone messe in lista per rappresentare qualche vecchio nome della politica locale, che magari dopo lo scioglimento ha preferito starsene dietro le quinte». 
    In merito al programma si dichiara che «ai primi posti vi è l’attenzione a chi è rimasto indietro, dando la priorità nell’attività dell’amministrazione comunale alle politiche sociali. Una risoluzione immediata delle problematiche delle strutture culturali e degli impianti sportivi: molte di queste strutture oggi sono chiuse soltanto per cavilli burocratici che noi sappiamo come affrontare se saremo chiamati alla guida del Comune. Vogliamo promuovere un sistema turistico-culturale, attraverso una collaborazione trasparente tra l’ente pubblico e il privato, per valorizzare i tanti beni del patrimonio culturale della nostra città e per creare possibilità di occupazione, ad esempio sostenendo la creazione di cooperative di giovani. Vogliamo rilanciare il sistema dei parchi cittadini, abbandonati in questi anni al degrado e all’incuria a causa delle scelte sbagliate prima dell’amministrazione Mascaro e poi all’inattivismo dei commissari.  Un piano per sostenere il mondo del commercio e dell’impresa, anche attraverso forme di canone agevolato per i giovani che avviano nuove attività imprenditoriali nei locali sfitti, come tanti ce ne sono soprattutto in centro, e agevolazioni sulla fiscalità comunale per i proprietari di questi locali». 
     

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