Il giorno dopo la sconfitta elettorale amplia la propria riflessione Ruggero Pegna, puntando il dito contro l’hate speech registrato online

Il promoter parla anche di «una delusione ben espressa da un’astensione significativa e preoccupante, vera vincitrice di questa consultazione elettorale». 

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    Il giorno dopo la sconfitta elettorale amplia la propria riflessione Ruggero Pegna, puntando il dito contro l’hate speech registrato online: «ne esco arricchito, seppur mortificato da tante offese gratuite lette sui social per il solo fatto di essermi candidato. Il rispetto della persona, dei sacrifici di una vita, dell’impegno culturale, umanitario, sociale e civile, che ho sempre profuso in ogni mi attività, in ogni mio scritto e testimonianza, avrebbero meritato il rispetto di tutti, sopra ogni cosa e sopra ogni tifoseria, queste più da curva ultras che da competizione politica. Il mondo social, che Umberto Eco aveva ben etichettato, non risparmia cattiveria a nessuno, portando tutto al livello più infimo dell’animo umano. Questo è un aspetto su cui, oggi, bisogna molto riflettere, perché la libertà di espressione della rete non deve mai essere un pericolo per la democrazia, una gogna per nessun uomo che si presta al servizio di qualsiasi causa, seppur in contrapposizione ad altri».

    Il promoter ricorda che «si è conclusa, per me, una nuova avventura, inimmaginabile fino a un mese e mezzo fa. Essere stato candidato a sindaco della mia città da alcuni partiti, in un momento difficile della sua storia, è stato un atto di stima, un pensiero che ho apprezzato, una scelta che ho accettato per dna, sempre pronto a dire sì ad ogni nuova sfida quando penso di poter contribuire a qualcosa di utile; mai a tirarmi indietro. Ho applicato a questa esperienza, in maniera del tutto naturale, il mio modo di essere, ciò che ho e ciò che mi ha insegnato la ricca esperienza messa insieme nel lavoro, nelle mie passioni, negli accadimenti della mia vita; con coraggio, mai con compromessi, mai al ribasso, in modo onesto, leale e trasparente».

    Secondo Pegna «è importante essere sé stessi, non perdere la proprio dignità, i propri valori, la propria storia e, sicuro di questi principi, ho condotto una campagna elettorale semplice, sobria, pacata, rispettosa di ogni altro concorrente, ma con il dovere di raccontare la realtà sotto gli occhi di tutti coloro che, con la mia stessa lucidità, hanno saputo e sanno coglierla. Una concezione che ho cercato di trasmettere ai miei tanti giovani candidati, nuovi amici, ai quali auguro un grande futuro. In un solo mese, arrivare al ballottaggio su sei candidati forti e agguerriti, far conoscere altri aspetti di me, ricevere stima e affetto, e’ stata una inattesa vittoria, una grande e indimenticabile esperienza. Ho conosciuto tanti giovani, molte parti della mia città che non conoscevo, i problemi di tanta gente». 

    Sul nuovo ruolo Pegna dichiara che «da consigliere comunale non sarò il capo dell’opposizione, termine che non mi appartiene, ma un cittadino che esprimerà consenso e dissenso, proposte, sulla base di principi e visioni utili alla Città, senza politichese o strane logiche da politicanti».  
    Alla Città porge «l’augurio di crescita, soprattutto culturale e del senso civico, veri antidoti ad ogni negatività e a tutti gli eletti auguro buon lavoro».

    In fine un grazie «a chi, a sorpresa, mi ha comunque pensato per questo ruolo, alla stampa professionale e a tutti coloro che mi hanno espresso il loro voto, certi che la mia trasversalità di valori, il mio senso della legalità, la mia umiltà, il mio bagaglio culturale aperto a tutti, rappresentassero un cambiamento vero per una città importante, ma mortificata, abbandonata ed umiliata. Una delusione ben espressa da un’astensione significativa e preoccupante, vera vincitrice di questa consultazione elettorale». 

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