«Spero che nei prossimi giorni assisteremo alla riapertura di un dialogo del Centro Sinistra verso la città»

Anche dopo la vittoria del Sindaco uscente Paolo Mascaro, per Italo Reale del Pd tra i problemi ci sono «il ricorso sull’incandidabilità presentata dalla Procura della Repubblica e dalla Procura Generale e, soprattutto, per le indagini che si stanno svolgendo per i possibili condizionamenti da parte della criminalità»

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    Anche dopo la vittoria del Sindaco uscente Paolo Mascaro, per Italo Reale del Pd tra i problemi ci sono «il ricorso sull’incandidabilità presentata dalla Procura della Repubblica e dalla Procura Generale e, soprattutto, per le indagini che si stanno svolgendo per i possibili condizionamenti da parte della criminalità», rimarcando che «questa città ha già troppi problemi per sopportare un quarto scioglimento, ma nel caso è indubbio che la responsabilità è dei 12.317 che hanno determinato la scelta del Sindaco», anche se la stessa sentenza del Consiglio di Stato rimarca come il Tuel non faccia differenza tra maggioranze ed opposizione.
    «Un sindaco eletto con il voto di poco inferiore al 20% degli aventi diritti può sicuramente dichiarare la sua vittoria ma forse (sicuramente), come tutta la politica Lametina, ha un problema di rappresentatività della città», è il secondo punto esposto da Reale, puntando il dito contro lo stesso Pd: «mi pare infatti evidente che i Gruppi Dirigenti del Centro Sinistra, dividendosi, sono i responsabili della sconfitta gravissima che abbiamo subito. Gravissima perché abbiamo nuovamente messo in pericolo la vita della città favorendo (di fatto) un rivendicazionismo populista che certamente non ci aiuterà con le Istituzioni dello Stato. Senza voler fare strani ragionamenti sui numeri non c’è dubbio che, insieme, il Centro Sinistra sarebbe arrivato al ballottaggio e se 5 Stelle avesse fatto la scelta dell’unità sarebbe arrivato molto vicino al risultato di Paolo Mascaro al primo turno». Una coalizione giallorossa avrebbe ottenuto 10264 preferenze, le due liste del sindaco eletto ne hanno avute 10638, ma medesime ipotesi sul fronte opposto potrebbe fare il centrodestra se avesse corso unito.
    Nei “what if” Reale inserisce anche che «l’esito sarebbe stato ancora più confortante perché i molti delusi che si sono astenuti (la lista del PD ha mantenuto la percentuale ma ha perso 900 voti rispetto al risultato del 2015) forse avrebbero apprezzato chi era disponibile a un ragionamento sensato e di unità nell’interesse della città ed il ballottaggio, probabilmente avrebbe visto un risultato molto diverso rispetto a ciò che è accaduto», poiché «il segnale dell’abbandono di un progetto più aperto in una citta demoralizzata (come dimostra l’astensionismo) è stato letto come incapacità di aprirsi ma soprattutto è venuto a mancare un luogo politico dove trasformare una trattativa intorno ad un tavolo (che abbiamo visto come è finita) in un luogo di decisioni dei cittadini che volevano superare il disastro Lamezia».
    In conclusione l’auspicio è che «sarebbe sicuramente necessario aprire una discussione, forse la Segretaria dovrebbe dimettersi per lasciare più libertà, sicuramente non deve dimettersi il Segretario Sirianni, che deve rappresentare l’autonomia di Lamezia verso un Provinciale ed un Regionale che avrebbero dovuto consigliare e dare forza ed invece sono cadute nella trappola delle correnti. Spero che nei prossimi giorni assisteremo alla riapertura di un dialogo del Centro Sinistra verso la città perché se Mascaro non può rappresentare Lamezia con il 20% del voto degli aventi diritto sicuramente non lo può fare una Coalizione (o dei Partiti) che non arriva neanche al ballottaggio e che rischia di ripetere il disastro alle Regionali». 

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