Piccioni sollecita celerità sugli atti da portare in commissione ministeriale per le assunzioni

Incontro fissato per il 5 maggio, entro il 31 marzo tutto dovrà essere approvato in consiglio

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Se è stato ribadito più volte in campagna elettorale, in ogni incontro pubblico da parte del sindaco e compare anche nella premessa delle linee programmatiche del primo cittadino che dovranno arrivare in consiglio comunale, la penuria di dipendenti in via Perugini porta Rosario Piccioni a ribadire la situazione critica.

«Nei prossimi mesi circa altri 40 dipendenti del Comune andranno in pensione; i pochi dipendenti rimasti, per effetto di “quota 100” e del blocco di nuove assunzioni, si trovano a dover sostenere un carico di lavoro enorme; le figure dirigenziali si sono ridotte a 2 e manca ancora, dopo 2 mesi dall’insediamento della giunta, un segretario comunale di ruolo» riepiloga Piccioni, chiedendo tramite interpellanza «cosa ha fatto fino ad oggi e cosa ha intenzione di fare nei prossimi mesi l’amministrazione comunale per richiedere al Ministero l’autorizzazione per nuove assunzioni di personale e far uscire il Comune di Lamezia dalla situazione di emergenza».

Sebbene Mascaro abbia in più occasioni ribadito come il 5 maggio ci sarà l’incontro a Roma proprio per discutere di tale richiesta, momento in cui il Comune dovrà presentarsi con tutta la documentazione richiesta approvata ed in regola, Piccioni si sofferma sul fatto che «entro il 31 marzo, ormai tra meno di due mesi, il consiglio comunale dovrà approvare il bilancio preventivo, che dovrà contenere tutta una serie di atti propedeutici come il piano del fabbisogno triennale del personale, il piano esecutivo di gestione, il piano delle performance, atti fondamentali per richiedere al Ministero lo sblocco delle assunzioni. Da quanto ci risulta ad oggi, a quasi tre mesi dall’insediamento di questa amministrazione, si è fatto pochissimo su questo fronte».

Piccioni riprende le lamentele della Cisl sul fatto che «ad oggi manca un piano delle performance dell’ente, una mancanza che negli anni scorsi ha fatto sì che il Ministero rimandasse indietro ogni volta il piano delle assunzioni: non possiamo permettercelo un’altra volta. Così come è utile la proposta, sollecitata dall’esponente sindacale, per una più efficace riorganizzazione del personale rimasto sulla base delle qualifiche personali: ciò consentirebbe da un lato di valorizzare le competenze dei dipendenti e dall’altro di sopperire almeno momentaneamente alla carenze di personale in alcuni settori».

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