Ricorsi elettorali, Piccioni si costituisce in giudizio

“Quando si fa chiarezza da parte degli organi dello Stato, è un bene per tutta la città”

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Nei giorni scorsi anche Rosario Piccioni si è costituito in giudizio nei due ricorsi presentati al Tar della Calabria dall’ex candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle Silvio Zizza e dall’ex candidato a sindaco Massimo Cristiano, in merito alle presunte anomalie e irregolarità in alcune sezioni alle elezioni comunali di novembre scorso.

«L’ho fatto con un unico obiettivo: sottolineare l’importanza che si faccia luce e chiarezza su un evento di fondamentale importanza per la nostra città», spiega Piccioni, precisando che «non è una costituzione contro qualcuno o a favore di qualcuno: è un atto doveroso per essere parte e non semplice spettatore di procedimenti giudiziari che dovranno accertare, alla luce di quanto messo nero su bianco nel verbale dalla commissione elettorale centrale presieduta con grande professionalità e rigore dal giudice De Nino, se nelle ultime elezioni comunali a Lamezia sia stato salvaguardato il principio cardine della genuinità del voto popolare, fondamentale per garantire un procedimento elettorale regolare e quindi un corretto funzionamento di un sistema democratico».

Ad oggi solo il consigliere di Lamezia Bene Comune si è costituito tra i 24 eletti, rimarcando che «io e Silvio Zizza eravamo candidati a sindaco alla guida di due coalizioni in competizioni tra loro e che la mia visione e il mio percorso politico sono agli antipodi rispetto a quelli di Massimo Cristiano. Se avessi fatto prevalere logiche di opportunità politica e personale, non avrei fatto questa scelta, essendo stato eletto in consiglio comunale e con la possibilità, in caso di eventuale accoglimento dei ricorsi, di decadere come tutti gli altri consiglieri. Ma ci sono questioni che stanno molto al di sopra di meri interessi e convenienze personali, perché riguardano la salvaguardia di principi democratici nell’interesse di tutti i cittadini. Mi rimetto alle valutazioni e alle decisioni della magistratura amministrativa, che certamente metterà al centro la salvaguardia dell’interesse pubblico generale e del principio di genuinità e correttezza del voto popolare. Quando si sceglie di fare chiarezza attraverso gli organi dello Stato, non perde nessuno e non si va contro nessuno: si fa il bene di Lamezia e dei cittadini di Lamezia».

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