Non prima dell’estate l’avvio del piano di lavori socialmente utili per i percettori del reddito di cittadinanza

I Puc lametini dovranno essere proposti dai dirigenti alla giunta per essere approvati ma il tutto non partirà prima di diversi mesi tra i vari passaggi

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Dal Rei al Reddito di Cittadinanza, sono circa 3500 i cittadini interessati (oltre 1300 in ambito distrettuale con anche disagio sociale, 2200 circa su Lamezia Terme) nel lametino dalla manovra di assistenza, ma non tutti potranno sottoscrivere il piano di lavori socialmente utili all’interno del comune di propria residenza.

A relazionare di tutto ciò l’assistente sociale Paola Amato, responsabile del servizio, in settima commissione consiliare, spiegando che al momento i 12 comuni del distretto stanno valutando di presentare i propri Puc, potendo sfruttare a livello distrettuale anche eventuali finanziamenti dal fondo povertà. Successivamente sarà indetta una manifestazione di interesse aperta anche ad associazioni del terzo settore ed organismi pubblici/privati.

Domani ci sarà un primo incontro con i navigator per quanto riguarda le attività del centro per l’impiego di corso Numistrano, mentre i Puc lametini dovranno essere proposti dai dirigenti alla giunta per essere approvati ma il tutto non partirà prima dell’estate tra creazione del catalogo dell’offerta, convocazione dei percettori, preferenze, e così via.

Tutto un iter che quindi non chiama in nessun passaggio in causa i consiglieri comunali al netto delle corse in avanti, ma dall’opposizione Gianturco denuncia invece una maggioranza che viaggia in 3 gruppi paralleli per come la questione si trova ad essere affrontata, citando il Nuovo Cdu che non ha un gruppo consiliare né ha corso alle elezioni direttamente (ma appoggia alcuni consiglieri comunali).

Diversa è invece la richiesta di avere in audizione l’assessore comunale di riferimento per sapere se e quando ci sarà contezza su quali saranno i piani che il Comune presenterà (gli ambiti sono circoscritti a quelli culturali, sociali, ambientali, formativi e di tutela dei beni comuni, nell’ordine di un minimo di 8 ore settimanali di lavoro fino ad un massimo di 16).

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