Rosario Piccioni sollecita Paolo Mascaro per andare oltre le competenze del sindaco in ambito prevenzione contagio

Il consigliere comunale sollecita di intervenire su ambiti che riguardano Asp di Catanzaro, Regione Calabria, Protezione Civile, raccolta fondi

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Rosario Piccioni, consigliere comunale di Lamezia bene comune, lamenta che «come denunciato anche da alcuni associazioni, la tenda di pre-triage allestita nei pressi del pronto soccorso del nostro ospedale è praticamente “vuota”, senza gli ausili e le attrezzature necessarie per far fronte ad eventuali esigenze», chiedendo al sindaco di «attivarsi con le istituzioni competenti perché la tenda allestita al nostro ospedale di Lamezia sia dotata di tutto il necessario».

Si aggiunge poi di replicare quanto avvenuto nella regione Veneto, ovvero «l’opportunità insieme alla Protezione Civile di allestire tende di triage e pre-triage per effettuare i controlli sui casi sospetti non solo nei pressi degli ospedali ma anche nelle aree strategiche dislocate sul territorio», anche se l’invito principale rimarrebbe quello di rimanere a casa, ed il centro di riferimento di tutta l’area centrale della Calabria è a Catanzaro.

Una serie di proposte che lo stesso Piccioni manifesta non essere di competenza comunale, rimarcando come «a breve sarà reso pubblico il piano di emergenza che la Regione sta predisponendo in collaborazione con le Asp e che riguarderà anche il nostro ospedale», chiedendo al primo cittadino di intervenire su un piano che però è stato già ufficializzato, ma anche di «avviare la sanificazione di alcuni luoghi pubblici come le scuole, lo stesso ospedale, gli uffici comunali, le aree del mercato coperto, come è stato fatto in altri Comuni calabresi come Cosenza e Corigliano- Rossano. In questa fase è un segnale importante per i nostri cittadini che, ci auguriamo prima possibile, dovranno tornare a una vita quotidiana fatta di momenti di aggregazione».

Al sindaco viene anche chiesto di essere garante delle campagne di raccolta fondi a favore dell’ospedale lanciate però da privati cittadini, poiché «troppo spesso, soprattutto in momenti come questi, le campagne di raccolta fondi si sono rivelate operazioni di “speculazione sull’emergenza”, che sarebbero inaccettabili. Certamente non sarà questo il caso, ma la “patente” data dal Comune è garanzia per tutti».

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