Marco Foti propone di smembrare la Lamezia Multiservizi in società più piccole per ogni branca

Il Coordinatore Regionale Dipartimento “Trasporti e Infrastrutture” di Fratelli d'Italia, critica l’omologa della proposta di concordato preventivo

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Marco Foti, Coordinatore Regionale Dipartimento “Trasporti e Infrastrutture” di Fratelli d’Italia, critica l’omologa della proposta di concordato preventivo in continuità presentata dalla Lamezia Multiservizi spa.

«L’elemento caratterizzante del piano concordato in continuità è la prosecuzione dell’attività che deve essere oggetto di una specifica previsione nel piano sulla cui base è formulata la proposta di concordato preventivo», dichiara Foti, «la puntuale definizione dell’istituto è di fondamentale importanza per l’individuazione del perimetro di applicazione delle disposizioni dettate per il concordato preventivo in continuità, che riguardano l’analitica indicazione dei costi e dei ricavi attesi dalla prosecuzione dell’attività d’impresa, quale contenuto obbligatorio del piano, la moratoria di un anno dei creditori con diritto di prelazione, la possibilità di partecipare a procedure di assegnazione di contratti pubblici, la possibilità di ottenere l’autorizzazione al pagamento dei creditori pregressi se strategici alla prosecuzione e funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori».

Secondo l’esponente del partito di Giorgia Meloni «la necessità di rivedere e razionalizzare l’organizzazione della Multiservizi deve rientrare in un progetto più ampio dell’Amministrazione Comunale e che detti strategie ed indirizzi di revisione straordinaria delle partecipazioni del Comune di Lamezia Terme. Trasformare quindi la Multiservizi in più società a responsabilità limitata ciascuna delle quali caratterizzate da un proprio core business».

La proposta è quindi quella di spacchettare una società, di cui il Comune di Lamezia Terme è socio di maggioranza ma non unico, in più rami: «un’azienda che si occupi di “trasporti” in quanto la cronica carenza di risorse nel comparto del TPL rende necessario avviare percorsi di efficientamento non più solo interni alle aziende ma anche in termini di nuovi servizi offerti, come anche evidenziato in questi ultimi mesi da alcuni sindacati della società partecipata. La Multiservizi di oggi non può accollarsi costi di servizi non produttivi», e poi «con lo stesso approccio occorre prevedere newco che si occupino della gestione della raccolta dei rifiuti, della gestione dell’acqua, servizi principi nel territorio lametino».

Tra le motivazioni addotte dal creare soggetti minori quelle di «ottenere un miglioramento delle performance aziendali e un potenziamento dei servizi affidati grazie ad una maggiore snellezza operativa e ad una maggiore flessibilità organizzativa. L’apertura nei confronti del mercato, inoltre, potrà anche consentire di generare nuovi posti di lavoro, niente a che vedere con le ultime assunzione annunciate in pompa magna. I rapporti giuridici in essere, in ogni caso, ed in particolare i rapporti di lavoro in essere, a seguito della trasformazione potranno proseguire con il nuovo soggetto giuridico derivante dall’operazione di riorganizzazione straordinaria».

 

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