“Le nostre lacrime si uniscono a tutti coloro che sono nel pianto”

Invito alla preghiera singola e collettiva da parte del vescovo di Lamezia Terme

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«La realta’ di isolamento e di sofferenza nel momento presente porta ognuno di noi a portare i pesi, le gioie e le fatiche dell’altro. E se fisicamente questo puo’ essere non cosi’ semplice, nella comunione della preghiera e di un solo spirito nella grazia di Cristo, possiamo condividere la sofferenza di molti». Con queste parole, il vescovo Giuseppe Schillaci, si rivolge alla Chiesa di Dio che e’ in Lamezia Terme, ricordando che «anche da noi il Covid-19 ha fatto giungere la sua ombra. Prego – prosegue – e sono vicino a quanti sono contagiati, alle loro famiglie e ricordo anche al Signore il personale medico e paramedico e tutti gli operatori e lavoratori che assicurano a noi una vita tranquilla nelle nostre case».

«Accogliamo con gioia le parole del Santo Padre Francesco, pronunciate nell’Angelus di domenica 22 marzo – afferma subito dopo – : ‘Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con l’universalita’ della preghiera, della compassione, della tenerezza’. Giorno 25 marzo alle 12, Solennita’ dell’Annunciazione del Signore, tutti noi pregheremo con confidenza di figli il Padre Nostro, uniti al Papa e ai cristiani del mondo. Riecheggiano le parole di Paolo nella lettera ai Romani: ‘Cosi’ anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri’ (Rm 12, 5). Siamo condotti a comprendere che la grazia che abita questo tempo prende il nome anche di solidarieta’, di reciproca appartenenza. Nessuno vive da solo o per se stesso – aggiunge Schillaci – , la preoccupazione, il dolore dell’altro mi appartengono e non mi trovano indifferente o distaccato. Per questo so che i presbiteri, i diaconi, i religiosi e le religiose e tutti i cristiani di questa nostra Chiesa vivono la chiamata alla consolazione, propria di questi giorni. Rendiamoci in tutti i modi prossimi e servi della consolazione per il fratello o la sorella. Ringrazio i sacerdoti che in questi giorni stanno dando prova di grande vicinanza alla propria comunita’. Quanto e’ bello vedere un pastore accanto al suo gregge».

«Accogliamo l’invito di San Paolo ora a ‘piangere con quelli che sono nel pianto’ (Rm 12,15) – prosegue Schillaci – i media ci hanno consegnato l’immagine dei mezzi militari che trasportano le centinaia di bare verso i forni crematori. La Presidenza della Cei ha chiesto a ogni Vescovo venerdi’ 27 marzo di recarsi presso un cimitero per un momento di preghiera e di suffragio per le centinaia di vittime del coronavirus. Mi rechero’ da solo, il prossimo venerdi’ a pregare, davanti a un cimitero cittadino e chiedo a tutti voi di unirvi spiritualmente per una preghiera ai defunti alle 11. Come segno potranno essere suonate le campane a lutto per invitare i fedeli della propria comunita’ alla preghiera. Sempre venerdi’ 27 marzo, ci ritroveremo spiritualmente uniti al Santo Padre Francesco alle 18 per la veglia di preghiera che presiedera’ in Piazza San Pietro».

«Come sottolinea la Conferenza Episcopale – conclude il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme – : L’intenzione e’ quella di affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonche’ di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore’. Siamo provati e preoccupati. Le nostre lacrime si uniscono a tutti coloro che sono nel pianto, ma ‘poiche’ dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, – e che conosce il nostro patire – manteniamo ferma la nostra professione di fede’ (cfr. Eb 4,14)».

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