“Le istituzioni nazionali e locali devono garantire alimenti di prima necessità alle famiglie più indigenti per tutto il periodo emergenziale”

Lo propone Mimmo Gianturco, consigliere comunale della città di Lamezia Terme.

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«Le istituzioni nazionali e locali devono garantire alimenti di prima necessità alle famiglie più indigenti per tutto il periodo emergenziale» propone Mimmo Gianturco, consigliere comunale della città di Lamezia Terme.

Gianturco, attraverso l’invio ufficiale di un appello, chiama alle proprie responsabilità il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfio, il Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, l’Assessore Politiche Sociali e per la Famiglia della Regione Calabria Gianluca Gallo, il Presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo, il Sindaco della città di Lamezia Terme Paolo Mascaro e l’Assessore Politiche Sociali della città di Lamezia Terme Teresa Bambara, poiché «sono molti i rappresentanti delle comunità locali che ricevono continue segnalazioni e richieste di intervento da parte di cittadini, i quali, a seguito della diffusione del Coronavirus COVID-19 e della relativa emergenza nazionale, hanno chiuso le loro attività commerciali e professionali rispettando gli obblighi, le prescrizioni e i suggerimenti dati da organi dello Stato onde evitare possibili nuovi contagi, ma che ora si trovano a dover affrontare il problema di come acquistare prodotti alimentari e di prima necessità avendo terminato le provviste e quei pochi risparmi che erano riusciti a mettere da parte con notevoli sacrifici».

«Mi riferisco – continua nella nota – a tanti padri e tante madri che rispettano compiutamente i DPCM (Decreto del presidente del consiglio dei ministri) e le varie ordinanze ministeriali, regionali e sindacali emesse nei giorni scorsi ma che ora, esasperati e demoralizzati, non sanno più come andare avanti e come sopperire alle esigenze primarie dei loro figli e degli anziani genitori conviventi e non. Sono consapevole delle difficoltà che il governo nazionale e gli enti locali stanno affrontando in questi difficili giorni, sono molti i temi da affrontare e le problematiche da risolvere e sono certo che anche questo argomento sia sotto la Vostra stretta osservazione. Ma il peso della responsabilità che sento sulle spalle mi spinge a sollecitare un celere intervento risolutivo affinché si dia maggiore supporto e tranquillità alle famiglie in difficoltà finanziaria in questo momento così complicato. Capisco che occorre dare delle priorità all’azione politica e amministrativa del governo e degli enti locali e sono cosciente che questa nostra tragedia ci vede tutti proiettati sul rafforzare il Sistema Sanitario Nazionale, mi permetto però di evidenziarVi che, in tutta Italia, si sta vivendo una seria criticità economica».

Si rimarca poi come «i cittadini più indigenti, in questo periodo, non possono fare neanche compiutamente affidamento alle diverse organizzazioni e associazioni di volontariato, poiché le misure restrittive e le comprensibili chiusure di molte attività commerciali e professionali limitano notevolmente l’azione di approvvigionamento delle risorse alimentari da parte di quest’ultime, e quindi non possono spendersi per come vorrebbero e dovrebbero. Anche molti privati, che negli anni e nei mesi passati partecipavano in maniera attiva alla cosiddetta “raccolta alimentare” nei vari territori, non riuscendo a lavorare in maniera ottimale, non possono più contribuire per come necessita».

Si chiede quindi «di attivare tutte le misure necessarie atte a fornire alimenti di prima necessità alle famiglie più bisognose dislocate su tutti i territori per il contrasto alla povertà».

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