“Sugli 8 posti di terapia intensiva funzionanti soltanto 4, senza altrettanti ventilatori”

Nel fiume di dissenso per l'annunciato ricovero di pazienti da Chiaravalle a Lamezia Terme si iscrivono anche i leghisti Domenico Furgiuele e Pietro Raso

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Nel fiume di dissenso per l’annunciato ricovero di pazienti da Chiaravalle a Lamezia Terme si iscrivono anche i leghisti Domenico Furgiuele (Deputato della Repubblica Italiana) e Pietro Raso (Consigliere della Regione Calabria), assicurando che «da stamane siamo in continuo contatto con il direttore del dipartimento salute della Regione Calabria Belcastro e con la presidente Jole Santelli ai quali abbiamo palesato dubbi e preoccupazioni a nostro parere molto fondate».

Nel comunicato non viene però fornito se in tali interlocuzioni si sia chiarito quanti ed in che situazione saranno i pazienti trasferiti, confermando invece che l’ospedale di Lamezia Terme non sia adeguato per personale e strumentazione ad affrontare tali ricoveri.

Si chiede alla terna commissariale dell’Asp di Catanzaro di andare «personalmente all’ospedale di Lamezia e capire quanto rischi di essere improvvida la decisione di un trasferimento senza garanzie assistenziali serie. Le persone che potrebbero essere interessate dal provvedimento, infatti, sono per la maggior parte anziani i quali potrebbero aver bisogno di terapia intensiva», reparto che nel Giovanni Paolo II esiste ma che secondo i leghisti «sugli 8 posti in totale ne sarebbero funzionanti soltanto 4, senza che questi siano peraltro assistiti da altrettanti ventilatori». Ma i piani annunciati dall’Asp erano diversi, a questo punto non attuati.

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