Sacal non anticipa i fondi per la cassa integrazione, insorgono i sindacati

Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl TA chiedono ai soci pubblici chiarezza

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Dopo alcune videoconferenze fra la Sacal e le Organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl TA della Calabria per la consultazione sindacale obbligatoria per utilizzare gli ammortizzatori sociali a rotazione per 296 lavoratori degli scali aeroportuali di Lamezia, Reggio e Crotone i sindacati dichiarano che «siamo stati informati dal Direttore generale, Pier Vittorio Farabbi, e dal Responsabile del personale, Andrea Falvo, che il Consiglio di Amministrazione della società ha deciso di non anticipare, al contrario di quanto fanno tutte le società aeroportuali italiane, gli importi della cassa integrazione per “mancanza di liquidità”. La Sacal, cioè, certifica di non avere liquidità sufficiente per pagare persino le prime mensilità di cassa integrazione. Una vera e propria assurdità che fa violentemente a pugni con le dichiarazioni del Presidente Arturo De Felice sulla solidità finanziaria della Sacal». Per altro questo sarà l’ultimo bilancio del triennio di gestione De Felice, con Regione e Comune di Lamezia Terme che avendo cambiato guida potrebbero anche optare per indicare altri rappresentanti.

Si chiede così di sapere «come si sono espressi i rappresentanti di Regione Calabria e del Comune di Lamezia e Provincia di Catanzaro in merito all’anticipo dell’ammortizzatore sociale», evidenziando che «l’emergenza sanitaria sorta è riconducibile allo scorso febbraio, e ancora ad oggi non è chiaro in che modo si stia gestendo il personale a livello amministrativo, quando viene lasciato in modo imperativo a casa pur non avendo ferie da smaltire, denotando anche in questa circostanza la mancanza di un adeguato piano organizzativo che avrebbe necessitato della competenza, indispensabile per fronteggiare qualsiasi tipo di situazione in emergenza, alla stessa stregua di realtà evidentemente più evolute», anche se di voli in partenza ed in arrivo non vi è quasi più traccia tra tutte le tratte cancellate dalle compagnie aeree.

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