“Gesù è in agonia con quanti soffrono in questa pandemia”

Celebrazione senza partecipazione del popolo per la domenica delle palme in Cattedrale

Più informazioni su

“L’ agonia di Gesù è l’agonia di tutti i nostri fratelli e sorelle. Il Signore è in agonia con tutti quelli che soffrono in questa pandemia. E’ necessario pregare, è necessario vivere la vigilanza a cui Gesù invita i suoi discepoli nel Getsemani, per non lasciarci travolgere dall’egoismo, dall’esclusione e dall’indifferenza verso gli altri, che vengono a volte avvertiti come minacce. Partecipiamo alla sofferenza del Signore, che continua a soffrire nei nostri fratelli.”. Così il vescovo di Lamezia Terme Giuseppe Schillaci che questa mattina in Cattedrale, con la celebrazione della Domenica delle Palme, ha aperto i riti della Settimana Santa, che culmineranno nel triduo pasquale, centro di tutto l’anno liturgico e cuore della fede cristiana.

Celebrazione senza partecipazione del popolo, come previsto dalle direttive dei vescovi italiani, trasmessa sulle emittenti televisive ST Televisione ed EsseTV e in streaming sul sito della diocesi, dando così la possibilità ai fedeli di unirsi in preghiera.

Come per Gesù nel Getsemani, anche in questi giorni di pandemia “i nostri sentimenti sono la tristezza e l’angoscia”. “Una Settimana Santa particolare – ha sottolineato il vescovo di Lamezia – vogliamo viverla con la predisposizione che è propria dei discepoli. Seguiamo il Signore che entra a Gerusalemme, sul dorso di un asino, umile, povero, mansueto. Accogliamo così Gesù nelle nostre case, dove vivremo questa Settimana Santa. Contemplare il Signore Gesù nella sua Passione e Morte in questi giorni è occasione per noi per fare un vero esame di coscienza. Quante volte anche noi, nei nostri modi di pensare, nel nostro stile di vita, abbiamo rinnegato il Signore, abbiamo rinnegato il messaggio evangelico. Anche in questi giorni del coronavirus. Ci siamo forse lasciati guidare da pensieri e sentimenti che non hanno nulla a che fare con lo stile evangelico, abbiamo forse obbedito a noi stessi, alle nostre paure. Meditiamo la Passione del Signore, guardiamo il nostro Maestro. Gesù non è venuto a salvare se stesso, ma per offrire se stesso. E’ venuto per salvare la nostra umanità, dall’autosufficienza, dalla chiusura. Per introdurla nella logica dell’amore, la logica della Croce. Contempliamo la Croce, stoltezza per la mentalità di questo mondo ma per noi discepoli è luce, salvezza, pace”

“Lasciamoci interpellare – ha concluso Schillaci – dalla Parola della Croce, Parola esigente e vera che apre il nostro cuore, per non pensare più a noi stessi ma agli altri . Per pensare a chi soffre, a chi è povero, a chi è invisibile, a chi non ha niente di niente.”

Più informazioni su