Acquisti diretti dall’estero, senza passare per le normative nazionali, è la richiesta di Piccioni alla Santelli

La Regione Puglia ha acquistato questa fornitura grazie alle relazioni di amicizia con il Governatore della Provincia del Guangdong Ma Xingrui

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Acquisti diretti dall’estero, senza passare per le normative nazionali, è quello che suggerisce il consigliere comunale Rosario Piccioni alla presidente della Regione, Jole Santelli, citando il caso della in Puglia che ha acquistato dalla Cina oltre 50 tonnellate di dispositivi di protezione per i medici, il personale sanitario e i cittadini. Nel primo dei 3 carichi, per un totale di acquisto di 32 milioni di euro, tute di protezione, occhiali protettivi, mascherine DPI, pompe per infusione, pompe per iniezione, attrezzature per barelle per biocontenimento, sterilizzatrici. La Regione Puglia ha acquistato questa fornitura grazie alle relazioni di amicizia con il Governatore della Provincia del Guangdong Ma Xingrui, mentre la Regione Calabria il 18 marzo aveva lanciato una propria manifestazione di interesse seguendo i canali normativi previsti in questo momento di emergenza.

«La presidente Santelli e la giunta regionale attivino tutte le interlocuzioni possibili, anche attraverso i parlamentari calabresi e le ambasciate italiane, per acquistare direttamente se necessario presso altri Stati i materiali di protezione di cui i medici e i cittadini calabresi hanno bisogno», suggerisce Piccioni, andando quindi oltre le norme su acquisti da parte delle pubbliche amministrazioni essendo ordini che vanno ben oltre le soglie concesse per acquisti diretti.

Secondo il consigliere comunale «sicuramente ci sono stati ritardi da parte del governo centrale nella fornitura delle attrezzature per l’emergenza alle Regioni del Sud, come del resto denunciato anche da altri governatori delle regioni meridionali. Ma questi problemi non si risolvono lamentandosi in televisione. Questo è il momento in cui chi è alla guida della Regione deve fare un passo avanti, deve passare ai fatti e adottare tutte le strategie per tutelare la salute dei cittadini calabresi», lamentando che «oggi la Calabria non ha questa disponibilità di mascherine adeguate per la protezione quotidiana dei cittadini. Non è più ammissibile fare passi falsi né ritardi. Non c’è più tempo per aspettare. Non c’è più tempo per scaricare responsabilità sugli altri né per le parate. L’amministrazione regionale guardando all’esempio pugliese si attivi per attrezzare la Calabria per le prossime fasi dell’emergenza».

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