Le sezioni di Italia Viva di Lamezia Terme e Catanzaro sollecitano una fase 2 provinciale per l’emergenza Covid-19

Includere anche l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, al fine di non sovraccaricare ulteriormente gli stessi ospedali catanzaresi

Le sezioni di Italia Viva di Lamezia Terme e Catanzaro reputano che «ad oggi, la battaglia contro il Coronavirus è tutt’altro che vinta. Siamo prossimi ad una Fase 2 e come ribadito dal Ministro della Salute Roberto Speranza, l’obiettivo dei prossimi mesi sarà quello di trovare un modo di convivere con il virus fintantoché non ci sarà una cura o un vaccino. Occorre quindi attuare con urgenza un piano strategico sanitario che tenga realmente conto di tutto il territorio provinciale per affrontare insieme il problema, al fine di redistribuire il carico di lavoro in modo più equo e consono allo sforzo umano messo in campo da tutti gli operatori sanitari».

Mentre l’hub di Catanzaro annuncia di non avere al momento abbastanza reagenti e personale per aumentare il numero di tamponi, il partito di Renzi sostiene che «dovremmo prendere ad esempio il modello Veneto, sia per lo screening di massa delle persone contagiate, sia per la diffusione capillare sul territorio delle strutture capaci di curare i pazienti affetti da Coronavirus», delineando nella fase 2 di «fornire tutte le strutture ospedaliere delle adeguate attrezzature di sicurezza anti-contagio per tutti gli operatori sanitari; potenziare e trasformare in Centro Covid, oltre agli attuali ospedali Pugliese-Ciaccio e Mater Domini di Catanzaro, anche l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, al fine di non sovraccaricare ulteriormente gli stessi ospedali catanzaresi; creare un centro Covid ad hoc per anziani (over 70-80), per riuscire a far fronte anche ad eventuali emergenze come quella verificatasi nella RSA di Chiaravalle».

Il tutto passerà dalla Regione, commissario Cotticelli e commissari delle aziende sanitarie, che un primo piano di tale tipo avevano già annunciato il mese scorso ma rimasto ad oggi sulla carta viste le difficoltà di reperire strumentazioni e personale dovendo seguire vie burocratiche.