Personale non formato nè equipaggiato, il coordinatore Rsu chiede la revoca dell’istituzione dell’area screening Covid-19 a Lamezia Terme

Bruno Grande propone un incontro tra sindacati ed azienda per discutere dell'emergenza in atto

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Sull’individuazione del personale infermieristico e oss per la creazione dell’area screening di eventuale sospetto Covid-19 Ospedale di Lamezia Terme avanza dubbi e perplessità il Coordinatore RSU, Bruno Grande, parlando in una nota inviata ai vertici aziendali dell’Asp di «gravi violazioni delle più elementari norme contrattuali, regolamentari e sanitarie vigenti in materia. Pur comprendendo il momento di difficoltà oggettiva, non ci si può esimere dal segnalare che la Direzione Sanitaria P.O.U. continua ad assumere decisioni in totale spregio dei diritti dei lavoratori rappresentati, nonché il normale buon senso che dovrebbe guidare tali decisioni».

Si contesta «il trasferimento immediato di personale infermieristico ed O.S.S. presso un istituito servizio definito “Screening per sospetto contagio da COVID-19”. Ciò senza che i lavoratori interessati siano stati formati secondo le linee guida emanate dall’ I.S.S., in materia di coronavirus, ovverossia quello di garantire l’individuazione di “unità preparate per l’assistenza” di pazienti potenzialmente infetti da 2019-nCoV”. Secondo le stesse, per esempio, gli operatori sanitari dovrebbero seguire una procedura, per indossare i DPI (almeno 2 set per singola attività) (vestizione) e per la loro rimozione (svestizione), sicura e nella sequenza corretta. Peraltro, tale procedura, deve essere eseguita con l’appropriata supervisione di un osservatore addestrato».

Si ritiene quindi «utile e necessario fornire agli operatori interessati la giusta e corretta prescritta formazione nonché i DPI appropriati, ad oggi certamente non presenti in numero sufficiente presso la farmacia dell’Ospedale».

Si segnala poi «la violazione delle norme contrattuali per l’improvvido reclutamento di un coordinatore infermieristico (nota prot. 36645 del 02/04/2020), ignorando che tale procedura non è contemplata nelle norme contrattuali vigenti nè risulta essere facoltà del Direttore Sanitario P.O.U. nominare discrezionalmente coordinatori infermieristici, con ciò esponendo l’Azienda a danno erariale; si segnala, a tal proposito, sentenza della Corte di Cassazione (ordinanza n. 18522/2017)» chiedendo «l’immediata revoca delle disposizioni in parola nonché un immediato incontro al fine di affrontare organicamente e su basi concrete l’emergenza in atto».

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