A 2 anni dai 50 anni della fondazione si propone di modificare il gonfalone di Lamezia Terme

Un restyling che riporti gli stemmi dei 3 ex comuni da parte della rivista Storicittà

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Celebrati con il terzo scioglimento nel 2018 i 50 anni della fondazione di Lamezia Terme, a 2 anni di distanza il mensile lametino «Storicittà – Rivista d’altri tempi» ha lanciato la proposta di modificare l’attuale stemma comunale di Lamezia Terme.

«Quello attuale venne realizzato dal pittore Giorgio Pinna (ma non si sa da chi venne ideato) nel lontano 1968 quando venne istituito il nuovo comune, nato dalla fusione degli ex tre centri Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia», si spiega nella nota stampa a corredo, «la necessità di tale cambiamento è dovuta al fatto che quello attualmente in uso non rappresenta storicamente in alcun modo i tre ex comuni: per la realizzazione del medesimo si optò per le tre stelle (celesti su sfondo dorato) per indicare i tre ex comuni e sul Bastione di Malta, (che ricade sul confine con il comune di Gizzeria), ritenendo che lo stesso potesse rappresentare storicamente i tre ex centri, sebbene sia un’opera realizzata nel Millecinquecento».

La proposta del mensile è quella di effettuare un restyling diviso in quattro campi: «nel primo in alto a sinistra ci sono le tre stelle, poi in senso orario (e in ordine alfabetico) i vecchi stemmi municipali di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia».

Si ricorda che «un cambiamento del genere sarebbe possibile mediante l’adozione di un’apposita delibera comunale con conseguente comunicazione al Prefetto di Catanzaro e all’Ufficio Nazionale di Araldica».

L’ultimo regolamento approvato è del 2016, in cui si precisa che «il Comune di Lamezia Terme ha come segno distintivo della propria personalità giuridica lo Stemma, (Logo) concesso con decreto del Presidente della Repubblica del 14.04.1992, iscritto nel registro Araldico dell’Archivio Generale dello Stato il 6 Ottobre 1992, registrato alla Corte dei Conti il 10 giugno 1992, al n. 10 e così descritto: “trinciato: nel primo, d’oro, a tre stelle di cinque raggi, poste una, due, di azzurro; nel secondo, di azzurro, al torrione d’oro, con forte basamento a scarpa e con marcapiano, quadrato, visto di spigolo, privo di merli, con la facciata volta a destra munita di tre finestre, poste due, una, di nero, e di porta, dello stesso; con la facciata, vista in prospettiva, munita di una finestra e di una porta, di nero; esso torrione fondato sulla campagna diminuita di verde; con la banda diminuita di porpora posta sulla trinciatura. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole d’oro, Vis Unita Fortior. Ornamenti esteriori da Citta”. Nel primo trinciato d’oro le tre stelle di cinque raggi, così come le torri della corona che sormontano lo Stemma, rappresentano idealmente i tre Comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia. Nel secondo trinciato d’azzurro, il Bastione, fondato sul verde della pianura ed una striscia di azzurro rappresentante il mare Tirreno, in chiave storica ricorda i Cavalieri di Malta che lo fecero erigere, a difesa della zona aperta, dalle incursioni barbare».

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