“Il settore Wedding ed eventi è praticamente azzerato per il 2020, la Regione pensi a forme di sostegno”

"Individuare aiuti che oltre a fare riferimento al fatturato dell’anno precedente, dovranno prevedere misure di sostegno a fondo perduto in relazione alle commesse perse"

Più informazioni su

«E’ estremamente evidente che tutte le aziende stanno avendo problemi serissimi, tuttavia non posso non evidenziare, come delegato in Calabria dell’Assomec, che il settore Wedding ed eventi è praticamente azzerato per il 2020», rimarca Francesco Grandinetti.

«Ognuno dei componenti della filiera, vista la crescita esponenziale del settore, ha molto investito e programmato i pagamenti delle forniture per il periodo marzo – dicembre. Questi eventi non si preparano un giorno prima, ma almeno un anno prima, per essere pronti a “celebrare” i matrimoni avendo tutto pronto ed organizzato. Se oggi, come pare, si azzerassero gli eventi nel 2020 le varie aziende non saprebbero come onorare gli impegni assunti», riassume Grandinetti, «si badi bene che non si parla aleatoriamente di possibili fatturati che si sarebbero potuti realizzare nel 2020, ma di certezza di fatturati sanciti da precisi contratti sottoscritti negli anni precedenti accompagnati da regolari caparre».

I dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza, Lodi su dati Istat, descrivono il giro d’affari complessivo del settore Wedding. In Italia nel 2016 ammontava a 15 miliardi di euro, con crescite del 2/3% l’anno. Il dato evidenzia che crescono di più l’organizzazioni di feste e cerimonie, tra cui i wedding planner (+9,6% in un anno, 1.655 imprese attive) e i catering per eventi (+9,1%, 1.255 attività). Ancora si evidenzia che ruotano attorno alla celebrazione della cerimonia anche più di 22.000 imprese di confezione di “altro abbigliamento esterno”, tra cui abiti da sposa e cerimonia, (+2,1%), 30.564 attività di commercio al dettaglio di confezioni per adulti (+4,3%), oltre 14.000 negozi al dettaglio di fiori e piante e 1.318 di bomboniere, 11.000 attività di riprese fotografiche e 235 agenzie matrimoniali e d’incontro.

«In Calabria si celebrano tra matrimoni religiosi e civili, unioni civili circa 10.000 eventi, senza considerare le prenotazioni provenienti dall’estero che in Calabria crescono in maniera rilevante apportando finanza estera», sottolinea Grandinetti, «ciò pone la Calabria a rappresentare più del 4% del numero degli eventi che si svolgono in Italia. La Calabria si colloca al primo posto in Italia per il tasso di nuzialità che è pari al 4,7 per mille, cioè ogni mille cittadini si sposano 4,7 persone, contro il 2,3 della Lombardia. Sempre in Calabria è altissimo il numero di Imprese attive nei settori legati alla celebrazione delle nozze che al 31.12.2017 era di oltre 3000 aziende con un tasso di crescita costante del 2% annuo. E’ pertanto facile immaginare l’impatto occupazionale che questo settore produce».

Alla presidente Santelli viene chiesto di «individuare aiuti che oltre a fare riferimento al fatturato dell’anno precedente, dovranno prevedere misure di sostegno a fondo perduto in relazione alle commesse perse nell’anno 2020 per l’emergenza sanitaria . Chiediamo infine all’assessore alle attività produttive/turismo e a quello al bilancio di non sottovalutare tale problematica. Il 27 Aprile ci sarà la prima assemblea nazionale in teleconferenza dell’Assimec dove saranno decise azioni e precise richieste al Governo Centrale al fine di non sotterrare un comparto importantissimo per la nostra Italia sotto il profilo occupazionale, sociale e di produzione di Pil. Rimaniamo a disposizione della Regione Calabria se volesse avvalersi della nostra collaborazione per inquadrare meglio il problema».

Più informazioni su