Negli ex uffici amministrativi un ritorno di malattie infettive, la proposta del sindaco Paolo Mascaro

Dal primo cittadino la richiesta di essere anche coinvolto nelle scelte che riguardano l'ospedale

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Mentre 74 sindaci chiedono di aprire un centro covid-19 unico, che sia a Catanzaro nell’ex Villa Bianca o in un nuovo immobile, il primo cittadino di Lamezia Terme segue la linea, fino ad ora inapplicabile per le direttive seguite dalla Regione e dal commissario al piano di rientro, della riapertura del reparto di malattie infettive nell’ospedale di Lamezia Terme chiedendo tale impostazione ai diretti interessati (Regione, commissario Cotticelli, terna commissariale dell’Asp).

Secondo il sindaco della città della piana «l’emergenza Covid 19 ha messo a nudo in ogni angolo di Italia la difficoltà che si incontra a fronteggiare emergenze di natura sanitaria e, conseguentemente, l’inderogabile necessità di essere pronti per ogni futura evenienza lasciando, quindi, da parte la logica dei tagli anche lineari ma investendo al contrario cospicue risorse nel settore. In detta ottica, appare doveroso ed indispensabile procedere con urgenza alla riapertura presso il Polt del Reparto di Malattie Infettive, già in precedenza esistente sino all’anno 2016 e che ha costituito per tantissimi anni un fiore all’occhiello della sanità calabrese; detto reparto dovrà essere riconosciuto quale Unità Operativa Complessa suddivisa eventualmente in unità operative semplici».

Si candida a riguardo la struttura che ospitava in precedenza gli uffici amministrativi oltre alle aule per i corsi universitari, «edificio completamente autonomo dalla struttura per la degenza e dalla “piastra” ove è ubicato il Pronto Soccorso; detto edificio è diviso in 2 blocchi intercomunicanti solo tramite un sotterraneo ed ha la disponibilità di un centinaio di stanze, alcune assai ampie, poste su tre piani, uno dei quali seminterrato, con superficie di oltre 6.000 mq».

Lo stesso Mascaro ricorda come tale proposta fosse stata avanzata già da Cesare Perri, e approvata anche dai consiglieri comunali, già il mese scorso, quando la Regione aveva però approvato il proprio piano strategico che non prevedeva alcun nuovo reparto, ma solo l’aumento di posti letto in quelli esistenti (aspetto rallentato dalla mancanza di personale e macchinari necessari).

In fine Mascaro non nasconde la richiesta che «lo scrivente sia partecipe nella determinazione di ogni futura scelta strategica inerente il POLT che è nelle condizioni strutturali e logistiche di acquisire ruolo di preminente importanza relativamente all’offerta sanitaria per l’intera regione». I singoli sindaci non hanno però voce in capitolo sulla sanità, se non tramite la conferenza dei primi cittadini, ma dall’altra parte dell’istmo non sono rare le occasioni in cui Sergio Abramo incontri i vertici delle aziende sanitarie (Asp compresa, che nel capoluogo non ha ospedali).

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