“Dopo l’approvazione della legge, la firma del protocollo e l’individuazione di un dg unico si aprirà il ragionamento anche con Lamezia”

In che termine non è chiaro, ma intanto già il centro regionale di neurogenetica è da febbraio collegato alla Azienda Ospedaliera-Universitaria Mater Domini di Catanzaro

Dopo le polemiche sponda lametina sulla conferma dell’esclusione del Giovanni Paolo II all’interno della nascente azienda sanitaria unica di Catanzaro, come già delineato a marzo dello scorso anno, questa mattina nel capoluogo sul tema son tornati anche esponenti politici catanzaro.

Secondo il sindaco Sergio Abramo benefici, tramite l’integrazione, anche attraverso la conseguente ripartizione dei posti letto e delle risorse, arriveranno anche all’altra azienda che ha sede amministrativa nel capoluogo anche senza avere ospedali diretti da dirigere, «perché ci siamo accorti che, sui fondi, l’Asp di Catanzaro, è fortemente penalizzata».

Abramo ha continuato rassicurando che «Lamezia non verrà dimenticata: dopo l’approvazione della legge, la firma del protocollo e l’individuazione di un dg unico si aprirà il ragionamento anche con Lamezia». In che termine non è chiaro, ma intanto già il centro regionale di neurogenetica è da febbraio collegato alla Azienda Ospedaliera-Universitaria Mater Domini di Catanzaro, che ne ha assunto temporaneamente e funzionalmente la gestione.

L’asse Catanzaro-Lamezia è stato uno dei punti centrali dell’intervento del presidente del consiglio regionale Tallini: «lo sviluppo dell’area centrale è fondamentale per l’intera regione e Catanzaro ha la grandissima occasione per diventare, nella sanità, l’eccellenza della Calabria, lo abbiamo visto nell’azione di contrasto al Covid-19: sono emerse criticità negli altri territori e cose buone nell’area centrale. Con l’integrazione si avrebbe la più grande struttura sanitaria non solo della Calabria, ma dell’intero Mezzogiorno. Con l’integrazione finirà la storia del pronto soccorso del Pugliese, ci saranno altri posti letto a disposizione dell’intera Calabria e, quindi, con vantaggi per il capoluogo e per tutta la regione».