La riflessione di Don Pino Latelli su “cosa imparare dal tempo della pandemia”

Per il parroco "per uscire da tempi così difficili, c’è bisogno della collaborazione e della corresponsabilità di tutti"

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«Cosa possiamo imparare da questo tempo difficile della pandemia?». È una delle tante domande che i fedeli della Chiesa del Carmine di Lamezia Terme hanno rivolto al loro parroco don Pino Latelli desiderosi di ricevere una parola di conforto e di essere sostenuti nella fede e dalla speranza in questo momento buio e triste della vita.

«Stiamo vivendo un periodo particolarmente drammatico che sta provocando in tutto il mondo sofferenza e morte. La nostra vita a causa della pandemia – afferma il sacerdote – è realmente cambiata: tanti vivono nella paura e, a volte, nell’angoscia e sembra che la vita si sia fermata ed è vissuta prevalentemente in isolamento nell’intimità della casa, in attesa che passi la bufera. E’ evidente che da questa difficile esperienza possiamo imparare tante cose per poter vivere meglio il presente e porre le basi per il futuro, per quando tutto questo sarà finito. Anzitutto – prosegue il prelato – ci sta insegnando ad approfondire la nostra fede in modo particolare nei momenti in cui ci mettiamo con la nostra famiglia in preghiera e in ascolto della Parola di Dio nell’angolo della casa dedicato all’incontro con Dio».

Don Pino Latelli prosegue reputando che «questi incontri quotidiani di preghiera e di riflessione mi auguro che stiano diventando opportunità per riscoprire la propria interiorità e la propria fede che ci consente di mettere la vita nelle mani del Signore e della Madonna che, anche nei momenti più dolorosi, non ha mai perso la speranza. Significativi sono stati, a questo proposito, i vari momenti di preghiera comunitaria proposti dalla Chiesa italiana durante i quali si è levato forte al cielo il grido dell’umanità che, stretta in un unico grande abbraccio, ha chiesto al Signore la fine della pandemia. Abbiamo così imparato, anche in quelle preziose circostanze, a non perdere mai la fiducia nella Divina Misericordia, necessaria per guardare avanti con speranza perché siamo certi che Dio ci ama e non ci abbandona nella difficoltà e nelle sofferenze del presente».

«Nel cuore di tante famiglie e di tante comunità – sottolinea il parroco – sta nascendo qualcosa di molto bello: la speranza di un mondo migliore si sta già realizzando in questi giorni attraverso concreti gesti di solidarietà e di aiuto vicendevole. Abbiamo imparato che, per uscire da tempi così difficili, c’è bisogno della collaborazione e della corresponsabilità di tutti e di ciascuno ed è necessario che ognuno lavori seriamente dando il meglio di sé stesso, anche nel proprio piccolo, per il bene di tutta la Comunità. Ci aspettano giorni difficili, ma con l’aiuto del Signore, che continuerà ad accompagnarci, stiamo imparando sin d’ora ad essere umani e solidali nel costruire relazioni di prossimità con le persone nel segno dell’amore, della solidarietà e della fratellanza. E’ necessario continuare su questa strada facendo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più indifese che hanno bisogno di essere sostenute. Coscienti che c’è bisogno di vicinanza e di ascolto, impariamo che, a volte, basta una telefonata per dare ad una persona o a delle famiglie conforto e coraggio in questo momento così difficile».

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