Diversi sindaci del lametino contrari all’applicazione immediata dell’ordinanza che allenta le restrizioni

Nella fase 2 anticipata ieri sera dalla presidente Jole Santelli continua il dedalo tra la gerarchia delle fonti istituzionali

La Regione va contro le indicazioni prudenziali dello Stato, ed i Comuni vanno contro la riapertura più massiva imposta dalla Regione. Nella fase 2 anticipata ieri sera dalla presidente Jole Santelli continua il dedalo tra la gerarchia delle fonti istituzionali, e così tra decreti ed ordinanze a vario livello la gestione del Covid-19 diventa un po’ politica (date le lettere dei governatori regionali del centrodestra e gli ammonimenti di esponenti del Governo) un po’ istituzionale, con i cittadini a dover rincorrere “l’ultimo aggiornamento” su cosa poter fare e cosa non più.

Il sindaco Paolo Mascaro, come altri colleghi primi cittadini calabresi (nel lametino per esempio San Pietro a Maida, Soveria Mannelli, Carlopoli, Martirano Lombardo, Cortale, Maida, Nocera Terinese, Pianopoli, Jacurso, Conflenti, Decollatura, Serrastretta, San Mando d’Aquino hanno annunciato di differire l’attuazione al 3 maggio, ovvero l’avvio della fase 2 nazionale), nella serata di ieri dopo l’ordinanza emessa dal Presidente Santelli, ha annunciato l’intenzione di emanare un ordinanza comunale che blocchi l’intervento a favore delle attività di ristorazione che avrebbero la possibilità di attuare il servizio d’asporto oppure ai tavoli all’aperto.

Francesco De Sarro, vicecoordinatore provinciale di forza Italia, sposa invece la linea della Santelli, sostenendo che «le attività commerciali della nostra città sono in grave crisi. I commercianti lametini non riescono più a sostenere le spese attive senza guadagnare un euro. Naturalmente il decreto del Presidente Santelli non deve essere inteso come un libera tutti, ma seguendo le rigide indicazioni e precauzioni di sicurezza si potrà dare una boccata d’ossigeno a chi oggi a causa della Pandemia si trova sul lastrico. Impedire l’attuazione dell’ordinanza significa non amare la propria città e disinteressarsi dei problemi economici dei lametini». Favorevole all’ordinanza regionale anche l’ex consigliere comunale Armando Chirumbolo, citando l’ordinanza comunale lametina di 24 ore prima che riapre per 2 settimane le attività alimentari nei mercati rionali dal 4 maggio.

Solo 24 ore prima, intanto, si indossava il ruolo di prefiche dell’ospedale lametino rimasto fuori dall’azienda unica sanitaria catanzarese (ultimi comunicati di tale tenore da parte del Comitato 4 gennaio e del Nuovo Cdu) o si lamentava come attualmente il Giovanni Paolo II non sia pronto a gestire un’emergenza contagi, che per tutta l’area centrale regionale converge su Catanzaro.

Difficile poi nell’immediato, ovvero da oggi, rispettare le misure imposte dall’ordinanza.
Ristoranti, pizzerie, rosticcerie possono effettuare la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi a mezzo asporto, adottando le seguenti misure minime:
▪ rispetto delle norme igienico-sanitarie nella preparazione, nel confezionamento e nella consegna
▪ individuazione di un’area destinata al ritiro degli alimenti
▪ utilizzo di contenitori protetti e separati
▪ obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro
▪ disponibilità di prodotti igienizzanti per clienti e personale
▪ accesso su prenotazione mirata a evitare compresenze simultanee
▪ limitare al minimo la presenza fisica nella zona di ritiro (il tempo strettamente necessario)
▪ divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e nelle adiacenze degli stessi
▪ divieto di sostare nelle immediate vicinanze dei locali
▪ privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e barriere nella zona front
▪ utilizzo mascherine per clienti e operatori

Bar, Pasticcerie, Ristoranti, Pizzerie, Agriturismo possono effettuare la preparazione e la somministrazione dei relativi prodotti esclusivamente attraverso il servizio con tavoli all’aperto, adottando le seguenti misure minime:
▪ sistemazione tavoli a distanza di almeno 1,5/2,00 metri di distanza l’uno dall’altro
▪ sistemazione delle sedie al tavolo garantendo la distanza da 1,00 a 1,50 metri tra i visi degli
occupanti
▪ prenotazione obbligatoria con percorsi predefiniti al fine di garantire la distanza interpersonale
di almeno 1 metro ed evitare le code
▪ misurazione della temperatura corporea per i clienti
▪ rispetto delle norme igienico-sanitarie nella preparazione, privilegiando l’uso di mascherine per
il personale, di occhiali e garantendo il distanziamento minimo
▪ obbligo di sanificazione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo
▪ disponibilità di prodotti igienizzanti per clienti e personale, in particolare per l’accesso ai
servizi igienici. In caso di utilizzo dovrà essere obbligatorio l’uso di mascherine con
igienizzazione delle mani, prima e dopo averle indossate.
▪ privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e barriere nella zona cassa
▪ utilizzo mascherine per clienti e operatori in fase di ordinazione e servizio
▪ sanificazione accurata nel riapparecchiare i tavoli
▪ vietare l’attività self-service