“Se Lamezia vuole difendere l’aeroporto della Calabria è necessario seguire con attenzione le scelte della Sacal”

Si teme anche la tenuta societaria nel dover cofinanziare anche interventi su Crotone e Reggio Calabria

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Interviene anche Italo Reale nell’elenco di commenti successivi alla risposta della comunità europea che conferma la perdita del cofinanziamento per la nuova aerostazione lametina.

«Se Lamezia vuole difendere l’aeroporto della Calabria è necessario seguire con attenzione le scelte della Sacal imponendo una pronta definizione di un nuovo progetto in linea con le capacità finanziarie richieste ed individuando le modalità di acquisizione delle somme necessarie che sono indispensabili per attivare quelle previste dallo stato», sostiene l’esponente del Partito Democratico, «conosco e stimo il rappresentate del Comune di Lamezia Terme, Giovanni Lacaria, ma credo che, invece di proclami, sarebbe necessario sostenerlo con tutta la forza della nostra città». A breve, infatti, la Sacal dovrebbe approvare il bilancio e con esso i soci dovranno decidere le nomine nel cda, confermando o cambiando i propri esponenti.

Anche Reale in merito al mancato cofinanziamento ricorda che «non solo la notizia era già stata digerita da alcuni mesi ma l’Amministrazione Regionale (presidente Mario Oliverio) aveva, nel 2019, già chiesto alla Sacal di rimodulare l’intervento tenendo conto di un intervento dello Stato di 25 milioni di euro che prevedeva un co-finanziamento di questa Ultima Società. Ricordo che un primo studio preliminare era già stato posto in essere dalla Sacal ma, per quanto mi risulta, non siamo ancora ad un punto soddisfacente e non è chiaro attraverso quale meccanismo la società di gestione intenda reperire la sua parte dei soldi», confermando il proprio scetticismo sull’opportunità di tenere aperti 3 aeroporti di Calabria o valutare anche la nascita di un quarto nella sibaritide: «le somme sul bilancio dello stato (nella disattenzione dei parlamentari della Provincia di Catanzaro e Cosenza) per Reggio e Crotone prevedono un co-finanziamento della Sacal che dovrebbe avere una capacità economica che sicuramente non ha» poiché «dopo il diluvio di soldi pubblici bisognerà garantire funzionamento e manutenzione, e francamente non vedo chi potrà assicurarli se lo Stato sarà impegnato a sostenere le produzioni ed a coprire quello che oggi investe o distribuisce in aiuti».

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