Su come organizzare la sanità del lametino dopo il covid-19 si sono interrogati i componenti del pd lametino

L’impegno del Pd è per un nuovo incontro entro due settimane, anche in attesa che si costituisca la Commissione Sanità della Regione Calabria

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Su come organizzare la sanità del lametino dopo il covid-19 si sono interrogati i componenti del pd lametino insieme al parlamentare Viscomi e del consigliere regionale Libero Notarangelo.

«Si è innanzitutto sottolineata la difficoltà gestionale dell’Asp, oggi in carico a dei commissari prefettizi le cui competenze specifiche però nel settore sanitario non sembrano eccellere nella qualità», lamenta il comunicato stampa post incontro, «la recente nomina della Latella fa sperare almeno in un salto di qualità nelle proposizioni e nella possibilità di avere una interlocutrice capace ed attenta, che da subito ha istituito una nuova direzione sanitaria ed amministrativa aziendale». L’ex Prefetto di Catanzaro è subentrata ad inizio marzo, dovendo quindi gestire ed approvare anche le scelte in ambito Covid-19 e riorganizzazione aziendale.

Si sottolinea «la lenta consunzione dei servizi sanitari che riguardano tutti i settori dell’assistenza ospedaliera, di cui neanche l’Ente Regione ha saputo cogliere la drammaticità in questi mesi ed in questa emergenza, potenziando servizi efficaci a basso costo perché già esistenti. Ma preoccupante è anche l’ immobilismo nella riorganizzazione delle funzioni territoriali delle quali non si discute affatto e non sembrano avere prospettive dopo le poche e banali opzioni di “chiudere i presidi di guardia medica o ridurre gli stipendi ai medici in prima linea del 118”, nonostante proprio l’emergenza covid abbia sottolineato l’urgenza del suo potenziamento e forse della sua riorganizzazione».

Inoltre si pone l’accento su «l’urgenza di definire un piano sanitario regionale, unico strumento in condizioni di delineare cosa deve diventare la Sanità Calabrese. I giusti tagli e l’efficentamento delle funzioni. L’eventuale ridefinizione delle ASP e della rete ospedaliera. Il rinnovo del contratto regionale della medicina territoriale, ferma ormai da anni. La nuova gestione delle cronicità, un sano rapporto con la medicina privata convenzionata. In questa riorganizzazione Lamezia deve mirare ad avere servizi efficaci diffusi, e nella valorizzazione della sua centralità potenziare i servizi dell’emergenza, della cardiologia e del settore materno infantile, ma anche della risposta ad alcune forme di cronicità, nelle quali già vanta una magnifica tradizione ed esperienza. Tutto questo in un rapporto sano ed integrato con tutto il territorio dell’istmo e della nuova poderosa azienda ospedaliera Pugliese-Materdomini, che i cittadini lametini considerano da tempo come presidi del territorio».

Si parla di «un corretto utilizzo dei nuovi fondi previsti nel post emergenza covid, che richiede un surplus di attenzioni, che non finiscano per creare altri inutili presidi ospedalieri in Calabria», con Viscomi e Notarangelo ai quali è stato chiesto «di sollecitare e spiegare ai commissari la drammaticità del momento». A dicembre l’Asp di Catanzaro ha però dichiarato dissesto, dopo essere stata commissariata per infiltrazioni mafiose, e le scelte più che alla politica spettano al commissario per il piano di rientro, Cotticelli.

L’impegno del Pd è «per un nuovo incontro entro due settimane, anche in attesa che si costituisca la Commissione Sanità della Regione Calabria, che ancora vive questo deficit organizzativo dopo oltre 5 mesi dall’insediamento del Consiglio, quest’ultimo come sappiamo, ed è stato sottolineato, impegnato in tutt’altre amenità vitali».

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