Conferimento dell’organico e dei fanghi da depurazione sulle aree agricole, la proposta di Italo Reale

L'esponente del Pd attua un approccio differente nel dibattito sulla terza vasca discarica in località Stretto

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Sull’ipotesi di terza vasca discarica in località Stretto, prevista già con ordinanza regionale da settembre dello scorso anno dopo il via libera dell’allora terna commissariale che guidava il Comune di Lamezia Terme, interviene anche Italo Reale ma con un approccio differente.

L’esponente del Pd lametino rimarca che «non tutto il materiale della raccolta differenziata viene recuperato, anzi oggi la maggioranza in Calabria (non è cosi in Italia) finisce in discarica. Sto parlando della frazione organica, ovvero i residui del cibo, che dopo essere stati resi innocui dall’impianto dell’area industriale, vengono comunque smaltiti nella discarica. A ciò si aggiunge che solo un terzo delle plastiche (che divergono per composizione chimica e quindi non sono tutte recuperabili) viene riciclato e le stesse, dopo la nuova utilizzazione sono destinate allo smaltimento ed a queste si aggiunge più del 10% del vetro e della carta che diventano scarto industriale e così finiscono la loro vita».

A ciò aggiunge «un 20% di indifferenziato, pure in una situazione futura ed ottimale (80% di differenziata) difficilmente si potrà scendere sotto questa percentuale. Rimangono poi i residui della depurazione (fanghi) che sono importantissimi perché spesso la qualità dell’acqua che finisce in mare dipende dalla pulizia degli impianti ed oggi tutti questi finiscono in discarica».

Se la via terza è quella dei termovalorizzatori che producono energia elettrica (esempio quello di Gioia Tauro), per Reale «il punto non è quello se costruire la terza vasca, ma di impedire che il riempimento della prima e della seconda e (se verrà realizzata) della terza sia fatto attraverso lo smaltimento di materiali pericolosi per l’ambiente. Questo vuol dire che in nessun caso a Lamezia debbono arrivare rifiuti non trattati che producono grandi quantitativi di biogas che si disperde in atmosfera mentre il percolato può inquinare la falda».

L’ipotesi finale è che «sarebbe importante che riducessimo, da subito, il conferimento dell’organico e dei fanghi, spargendoli sulle aree agricole rendendo la vita delle discariche più lunga e riducendo il quantitativo di concimi chimici. Prendano l’iniziativa il il Comune e la Multiservizi superando i problemi tecnici insieme al gestore dell’impianto ed alle Associazioni degli Agricoltori, avremmo un doppio vantaggio per l’ambiente» invitando il sindaco Mascaro ad emettere «un’ordinanza con quale, per ragioni di salute pubblica, impedisce lo smaltimento di rifiuti che non vengono da raccolta differenziata e non sono stati trattati negli impianti di selezione».

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