“L’ipotesi della terza vasca non può certo avvenire al di fuori del nuovo Piano regionale dei rifiuti”

Dalla sede di Piazza Mazzini si reputa che il problema resta, però, da affrontare in modo serio e sistematico

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Anche il Pd lametino contesta l’ordinanza Santelli sulla gestione dei rifiuti urbani, «che prevede l’utilizzo della parte residua della 2° vasca di località Stretto per 55.000 mc, della 1° vasca di 150.000 mc e la costruzione di una terza vasca per 600.000 mc», sostenendo crei «preoccupazione tra la popolazione, anche in considerazione del fatto che il nostro territorio ha, negli anni, già contribuito in tal senso, non solo con lo smaltimento dei rifiuti all’interno delle vasche esistenti oltre che con quella localizzata nel fiume Bagni, ancora da bonificare, ma anche per l’alta concentrazione di aziende che operano in questo settore». L’ordinanza dell’attuale governatrice segue però quanto previsto anche dalla precedente amministrazione regionale, che era guidata da Mario Oliverio, la cui giunta a gennaio ha commissariato il progetto della terza vasca avallato fin dal 2018.

Dalla sede di Piazza Mazzini si reputa che «il problema resta, però, da affrontare in modo serio e sistematico e lo smaltimento non può più essere trattato con misure al bisogno e con ordinanze contingibili e urgenti che rispondono sempre e solo ad una logica d’emergenza senza mai porsi in termini di programmazione e di futuro, spesso a scapito proprio dei territorio, destinatari inconsapevoli di scelte fatte dall’alto».

Si dichiara quindi che «nessun no a priori anche sulla terza discarica, ma il ragionamento deve essere collettivo e comunitario. Una discarica di 600.000 mc sarebbe appetibile, come avvenuto in passato, per l’intera regione, pertanto, facciamo che le altre province si dotino delle loro discariche per far fronte allo smaltimento dei propri rifiuti e poi, valuteremo, nel caso ce ne fosse il bisogno, di realizzare la terza vasca». Nel frattempo però le pratiche per l’affidamento dei lavori preliminari sono già avviate.

In chiusura si ritiene che «l’ipotesi della terza vasca non può certo avvenire al di fuori del nuovo Piano regionale dei rifiuti, perché se così fosse, la visione della Regione è già tracciata e non ci sarebbe, a ben vedere, nessun vero intento di cambiamento e rinnovamento, come invece proclamato a chiare lettere dal Governatore della Calabria. A nostro avviso il Piano regionale dei rifiuti dovrà tenere conto in modo serio del nuovo e complesso scenario economico e che porterà certamente alla riduzione della produzione dei rifiuti, fenomeno già in atto da un decennio per diverse ragioni, e dovrà soprattutto raccontarci con chiarezza qual è l’idea che della nuova amministrazione regionale sul ruolo dei privati in questo settore»

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