Tre vasche discarica della discordia anche in terza commissione consiliare

Tempi non brevi tra realizzazione ed interventi di viabilità e logistici necessari ad una nuova area che dovrebbe ospitare 600.000 mc di rifiuti

Più informazioni su

Nel dibattito scaturito intorno alla futura terza vasca discarica di località Stretto interviene anche la terza commissione consiliare con l’audizione dell’amministratore unico della Lamezia Multiservizi, Eliseo Bevivino, e del responsabile del servizio, Paolo Villella.

Spettatrici anche alcune delle sigle apparse sulla stampa contrarie al progetto, tornato in auge lo scorso anno con l’ordinanza regionale dell’allora presidente Mario Oliverio dopo i passaggi avvenuti l’anno precedente con la terna commissariale che guidava il Comune, ed ora nuovamente di attualità dopo il commissariamento della fase progettuale arrivato a gennaio e la conferma dell’intenzione anche nell’attuale gestione regionale. Il timore è l’impatto sui terreni agricoli circostanti, oltre che quello generale ambientale.

Bevivino, nominato dalla terna commissariale alla guida della Multiservizi e rimasto in carica ora anche sotto la gestione Mascaro (avendo avuto incarichi anche sotto la gestione Speranza, con nel 2009 il primo progetto di terza vasca), riepiloga le varie fasi cicliche di emergenza rifiuti vissute in Calabria, spiegando come gli interventi previsti dalla Regione tramite avviso pubblico serviranno per rimettere a norma quanto segnalato in precedenza (compreso di sequestro, con l’attuale sindaco custode giudiziario) in parte delle due vasche esaurite ed il relativo nuovo abbanco da 30.000 tonnellate (circa il 12% in più) di rifiuti, ma mettendo anche in guardia su tutta la fase del “dopo” che prevede costi di gestione in più costanti (vedi i 500.000 euro regionali ora stanziati per interventi sulle vasche esaurite relativi alla regolamentazione delle acque meteorotiche, con l’avviso pubblico che scadrà domani).

Sulla terza vasca, al netto delle polemiche in atto, l’amministratore della Multiservizi indica tempi non brevi tra realizzazione ed interventi di viabilità e logistici necessari ad una nuova area che dovrebbe ospitare 600.000 mc di rifiuti, valutando sul piano gestionale successivo la compensazione economica per il bilancio della stessa società partecipata e di riflesso per il Comune. Nel discorso si inserisce così anche l’aumento della raccolta differenziata in città, con l’ampliamento delle zone coperte dalla raccolta porta a porta che ha comportato investimenti in personale e dotazioni strumentali, essendo lo stesso un pezzo del ciclo dei rifiuti.

Il dibattito politico è così da un lato quello consueto sulle richieste di abbandonare le discariche per spingere il riciclo dei rifiuti, il che è legato però alla presenza di impianti ed aziende dedicate (in parte già esistenti nell’area lametina), investendo il sindaco Mascaro di continuare sulla strada dei rifiuti zero dichiarata nella precedente amministrazione ed ora all’esame degli atti regionali nati tra 2018 e 2019 confermati dalla presidente Santelli. Dall’altro si prende atto che il tema necessità di risposte a più livelli, ma con tempi non lunghi di risposta.

Sul bilancio tra quanto conferito altrove e quanto ricevuto nei propri impianti negli ultimi 10 anni ed in quelli precedenti secondo Bevivino la situazione sarebbe in pareggio, ma con la pecca di non avere nel tempo ogni Ato risposto alle varie sollecitazioni per essere autosufficiente tra raccolta e smaltimento dei rifiuti. Una cane che si morde la coda in merito all’emergenza ciclica.

Più informazioni su