Un trattorino nuovo e un tagliaerba ristrutturato sono i doni del Gruppo IGreco alla Comunità Progetto Sud foto

A Lamezia Terme, insieme ai mezzi agricoli sono arrivati Giancarlo, Filomena e Tommaso Greco

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Un trattorino nuovo e un tagliaerba ristrutturato sono i doni del Gruppo IGreco alla Comunità Progetto Sud. Una promessa fatta all’indomani del furto subìto il 22 febbraio scorso a danno de “Le agricole” che aveva privato la cooperativa ortofrutticola di due mezzi fondamentali per la lavorazione dei terreni gestiti dalla Comunità Progetto Sud a Lamezia Terme.

«Si riparte da gesti come questi, che sono la chiave di volta sociale per la lotta alla ndrangheta, dove lo Stato fa la sua parte, ma anche i cittadini e le cittadine». Dice don Giacomo Panizza, accogliendo il dono degli imprenditori calabresi, nei locali della Comunità – e continua – «quando accanto al voler lavorare e lavorare bene c’è la coscienza umana, sociale e politica si può uscire anche dai tempi più bui, come in questo del Covid. Si esce dalle crisi – continua, il sacerdote, Presidente della Comunità Progetto Sud- con lo scambio ma anche con il dono. Con il fare impresa non per mero profitto ma perché il territorio ne abbia beneficio e possa crescere. Fare le cose per dono consente alle società e alle comunità di ripartire. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà e gesti di vicinanza e oggi arriva questo gesto di consegna di un trattorino nuovo e di un tagliaerba da parte del Gruppo IGreco a cui va il nostro grazie. Anche questo, oggi, ci aiuta a ripartire. Infatti, questa nostra Calabria potrà crescere davvero se insieme a strumenti di lavoro ci mettiamo anche scelte di solidarietà».

A Lamezia Terme, insieme ai mezzi agricoli sono arrivati Giancarlo, Filomena e Tommaso Greco, rappresentanti dell’importante Gruppo calabrese nel settore della sanità, dell’agricoltura di qualità e dell’accoglienza turistica. «Quando ho appreso dai TG regionali di questo gesto vile subito dalla Comunità Progetto Sud e da Don Giacomo, – dice Giancarlo Greco- che ringrazio per quello che fa, non sono riuscito a non indignarmi e immediatamente li ho contattati, perché ho sentito il dovere di dare un segnale nella giusta direzione, quello della speranza, per questa nostra Calabria. Non siamo eroi, siamo anche noi vittime di mafia, mio padre è caduto sotto i colpi della ndrangheta, ma non ci piegheremo mai e questo gesto va a suffragare quello che è il nostro modo di pensare e di agire».

Una giornata di sole che annuncia l’arrivo dell’estate, in cui ripartire sembra più semplice perché ha il sapore della scelta solidale della speranza, ma anche della memoria perché uno dei due mezzi, il tagliaerba, revisionato gratuitamente dalla ditta De Masi di Rizziconi, era di Tommaso Greco, padre e fondatore dell’impresa cosentina, caduto vittima di mafia nel 2001 in un agguato tra Camigliatello e San Giovanni in Fiore.

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