Lungo l’elenco di interventi di cordoglio per la morte di Antonio Saffioti

Attivista in difesa del mondo dei disabili e candidato anche alle scorse elezioni comunali.

Più informazioni su

Lungo l’elenco di interventi di cordoglio per la morte di Antonio Saffioti, attivista in difesa del mondo dei disabili e candidato anche alle scorse elezioni comunali.

Il PD di Lamezia Terme si unisce al dolore di familiari e amici per la perdita di Antonio Saffioti. Lo ricorderemo per la sua intelligenza, la sua ironia, la sua curiosità, la sua voglia di essere parte attiva della comunità, il suo infinito coraggio. Antonio ha dimostrato con i fatti l’importanza della partecipazione e il valore di un sorriso e deve essere un insegnamento per tutti noi e per tutti coloro che credono nell’impegno per il bene comune.

E te ne sei andato così! La tua vita è stata un’esplosione di idee, di studio e di impegno culturale e politico.

Quando ancora piccolo un po’ barcollando frequentavi la scuola, pacioccone e sorridente non riuscivo ad immaginare che un giorno saresti diventato l’uomo maturo e responsabile che abbiamo avuto in tanti la fortuna di conoscere. L’aver partecipato alle tue 2 lauree per me è stato un grande onore. Abbiamo fatto tante cose insieme e nella presidenza della Fish Calabria io mi sono appoggiata spesso sulla spalla, delegando a te, come vicepresidente, tutte le attività del distretto di Lamezia Terme e non solo. Io stavo tranquilla perché alcune azioni politiche le sapevi fare anche meglio di me. Poi un giorno sei venuto a dirmi che non te la sentivi più di continuare con un impegno di grande responsabilità le attività della Fish Calabria, volevi sperimentare altro, non sei mai uscito totalmente tanto è vero che sei il delegato del Coordinamento Regionale della UILDM ma non hai incarichi.

Tutti abbiamo seguito con interesse il giovane Antonio che si è riconosciuto scrittore di interessantissime biografie, candidato alle amministrazioni comunali e sempre in prima fila nei movimenti cittadini finalizzati a promuovere la partecipazione attiva, l’accessibilità, l’accoglienza delle diverse culture ed abbiamo ammirato anche Antonio attore.

Sei stato un sognatore ed hai realizzato molti dei tuoi sogni, dal 2014 stavi aspettando di poter vivere il progetto per la vita indipendente. Eri stato selezionato, una pessima amministrazione comunale ha cercato in tutti i modi di bloccare tutto, facendoti sentire in colpa perché tu eri anche il vicepresidente della Fish Calabria, partner nel bando per una piccola parte di formazione alla vita indipendente. Ci sono voluti 6 anni per far partire questo progetto ed ora che finalmente lo stavi realizzando purtroppo non lo hai portato a termine.

Non ci sono parole per esprimere il vuoto che lasci nella tua città che hai molto amato, a tutte le persone con disabilità e ai loro famigliari che hai aiutato senza risparmiarti mai, alle associazioni che hai fondato, ai progetti della Comunità Progetto Sud a cui hai partecipato, al sostegno a DPI Italia e, in particolare alla FISH Calabria che deve a te molta della forza e della visibilità che oggi le permette di fare una valida rappresentanza per l’inclusione sociale delle persone con disabilità in Calabria.

Grazie, grazie e ancora grazie. Un forte abbraccio alla tua famiglia ed in particolare al tuo papà, complice e ombra di te stesso, che ha vissuto, oserei dire in simbiosi, il tuo breve ma intenso percorso di vita. Sono certa che dalla casa del Padre continuerai a vigilare su di noi.

Nunzia Coppedè | Presidente FISH Calabria

“Carissimi, ho una gran brutta notizia da dare a tutti voi, questa notte Antonio Saffioti ci ha lasciati”
Così Nunzia Coppedè scrive sul gruppo whatsApp di Comunità Progetto Sud.
Nessuno trattiene il dispiacere e, le parole che ricordano Antonio, esempio di  vita, sempre proteso agli altri e il con sorriso, suo fedele compagno di viaggio, sono la risposta a quel triste messaggio.

La sua testimonianza resta un canto libero di cui non si può e non si deve perdere memoria. La comunità Lametina, da oggi è più povera. Ma ognuno di noi potrà scrivere almeno un episodio, nel libro dei ricordi, per ricordare Antonio, un uomo vestito dei colori dell’ arcobaleno, lottatore e difensore dei diritti.

Grazie per la tua vita e il tuo esempio.

Da parte di tutti noi della Comunità Progetto Sud, vicini alla famiglia Saffioti

A nome dell’Amministrazione Comunale, esprimo affetto e vicinanza alla famiglia Saffioti per la

scomparsa del caro Antonio, amico di tutti ed immagine viva di audace indimenticabile

combattente.

Questa domenica si tinge di tristezza per l’intera Comunità per una notizia che ci lascia

profondamenti addolorati ma che ci induce a ricordare colui che non si è mai lasciato vincere dalla

sofferenza, trasformando gli ostacoli in nuove opportunità di vita.

Antonio, uomo determinato e culturalmente illuminato, ha sempre lottato per richiamare al

fondamentale senso civico e umano, ammonendo gli amministratori sulle responsabilità cui sono

chiamate le istituzioni, stimolandoli a lavorare per cambiare una società, spesso troppo disattenta e

comunque chiusa nei limiti angusti di pericolosi preconcetti.

Sempre con il sorriso sulle labbra, non ha mai sofferto la disabilità ed ha speso la propria vita per

difendere chi, meno fortunato, non poteva invece godere di quel sostegno che gli amici, la famiglia

e la Comunità tutta non hanno mai negato a lui.

Antonio ha testimoniato come la fame di cultura non possa essere soddisfatta se non attraverso un

continuo lavoro di ricerca, di stimoli, di studio e di approfondimento, sottolineando come mai ci si

possa sentire arrivati parlando di “sapere”.

La sua eccelsa ed illuminata mente gli ha consentito di correre più veloce di molti altri perché mai

altezzoso nelle conquiste e sempre critico nella ricerca. Oggi, Antonio rappresenta l’esempio più

vivo per i giovani affinché possano riflettere che solo la curiosità intellettuale per l’arte, la politica,

la musica, lo studio costituisce il volano per spiccare il volo nella vita.

La comunità lametina lo ricorderà sempre nel suo ottimismo e nella sua tenacia, con al fianco la

stupenda figura di un padre che non si è mai fermato di fronte a nulla, e sotto la pioggia, la neve, il

sole, ed anche lungo strade ripide e tortuose, ha posato la mano sulla sua spalla, aiutandolo a

spingere e realizzare i suoi sogni.

Resti indelebile la figura di Antonio quale patrimonio di una città desiderosa di lottare per cambiare

il suo volto, con passione e determinazione.

Continuino altri, nel suo ricordo e con il suo esempio, ad essere sempre pronti a battersi con

determinazione per gli umili ed i sofferenti, per i disagiati ed i bisognosi, per ciò che appare diverso

solo alla luce di bieca moralità; possano essere in tanti a difendere, nel suo ricordo, i diritti

quotidianamente violati e creare, quindi, la Società che Lui sognava.

A lui dedichiamo un inno a vivere: “Se non puoi essere un pino sul monte, sii una saggina nella

valle, ma sii la migliore, piccola saggina sulla sponda del ruscello. Se non puoi essere un albero, sii

un cespuglio. Se non puoi essere un'autostrada, sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una

stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere.

Poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita” (M.L. King).

Sindaco di Lamezia terme

Paolo Mascaro

“Il 2 giugno, festa della Repubblica, passo a trovarti in visita istituzionale”, ti scrivevo scherzando esattamente venti giorni fa. “Affacciati al balcone, stile Giulietta e Romeo, per sicurezza”. E tu mi hai scritto: “a distanza di 3 metri e con la mascherina, puoi pure salire”.  Il primo incontro, dopo quasi 4 mesi che non ci vedevamo, all’insegna dell’ironia: “tanto il virus è morto, è tutto un complotto”, ti ho detto scherzando. E tu hai subito liberato quel sorriso carico esplosivo di vita, con quel viso “pieno” che era uno schiaffo alle tristezze e agli scoraggiamenti della vita.

Questo è avvenuto venti giorni fa. Anche il nostro ultimo incontro su questa terra, secondo quei disegni divini che tutto dispongono e nei quali è difficile penetrare con la nostra piccolezza umana, doveva essere una “lezione di vita”. Come tutta la tua vita è stata una “lezione di vita”. Il tempo da concedere all’altro, la cura, l’attenzione, il rischio connaturato alla libertà e alla vita stessa dell’uomo quando sceglie di mettere da parte sé stesso per fare spazio all’altro: quel pomeriggio del 2 giugno mi hai lasciato questa bellissima e serissima eredità.

Un anno fa pubblicavamo il racconto di una delle scelte decisive della tua vita, compiuta due anni fa, il 13 giugno 2018, quando, calcolando rischi e benefici con la lucidità razionalità di un analista matematico e il cuore semplice e libero di quell’autentico amante della vita che sei stato e sei, hai scelto di sottoporti alla tracheotomia per respirare. A settembre 2018, mentre al telefono ti sfogavo tutti i miei “disagi esistenziali” di una stagione estiva che non ho mai sopportato, mi dicesti: “ora mettiamoci al lavoro. Voglio raccontare la scelta compiuta a giugno. Penso possa essere utile per gli altri, penso sia importante far passare il messaggio per cui la tracheotomia non è “l’ultimo stadio”, ma può aiutare tante persone a vivere e vivere meglio”.  Da allora abbiamo trascorso tanti pomeriggi insieme: tu e i tuoi genitori a raccontare e io a scrivere. È stato molto più della redazione di un racconto di vita, per quanto penetrante nelle dinamiche più profonde di determinate scelte e di singoli attimi. Per me, scrivere insieme quella pagina importante della tua vita, è stato un poter entrare nella tua intimità e nell’intimità della tua famiglia. Non ho ascoltato come un qualsiasi uditore né ho riportato come un cronista: per me è stato percorrere insieme a voi un tratto di strada. Grazie, Antonio!  Quel racconto è poi diventato un progetto con cui hai voluto sostenere il centro Ne.Mo Sud di Messina, centro specializzato per la cura delle patologie neuromuscolari, dove tu sei stato seguito per tanti anni.

Ripercorrere attraverso la scrittura il tuo passato, capire quanta “forza da leoni” ci voglia per affrontare con il sorriso una vita che ti schiaffeggia e ti fa gli sgambetti, l’amore di una madre e di un padre come “armi sofisticate” di cui Dio si serve per fare miracoli. Questo ho imparato scrivendo “Respirare” a quattro mani con te. Conoscerti e conoscervi con quella condivisione così intima di vita e di affetti, capire fino a che punto possa arrivare l’amore, è stato per me come per i discepoli sulla strada verso Emmaus: mentre noi siamo distratti e presi da mille cose, Cristo ci passa accanto. Ci passa accanto nel volto di chi, come Antonio e la sua famiglia, soffre, spera, lotta, ama.

Mi mancherai, Antonio. Tantissimo. Ma con altrettanta certezza affermo che tu continui a camminare con noi. Continui a camminare con la tua e nostra battaglia per la vita indipendente e i diritti delle persone con disabilità. Al nostro tempo che ci sfugge tra le mani, alla nostra indifferenza e a tante superficialità nei rapporti, la tua ultima lezione di quel pomeriggio del 2 giugno: tempo, attenzione, cura, il rischio della vita, la gioia degli incontri con gli altri che portano il sapore dell’eternità. In quell’eternità dove ora tu vivi. E da dove abbiamo il dovere morale di mettere in pratica quella grande lezione che è stata la tua vita.

Salvatore D’Elia
(autore insieme ad Antonio Saffioti del libro “Respirare. La tracheotomia: scelta e sfida per una vita indipendente”)

Più informazioni su