Anche “in trasferta” continua la divergenza di vedute della rete civica nata contro la la possibilità di aprire una terza vasca discarica in località Stretto

Ad essere accusati ora sono gli attuali titolari di Regione e Comune, Santelli e Mascaro, che portano avanti scelte dei predecessori

Più informazioni su

Anche “in trasferta” continua la divergenza di vedute della rete civica nata contro la la possibilità di aprire una terza vasca discarica in località Stretto, e l’agire della Regione con la governatrice Santelli che continua sulla scia delle ordinanze emanate dal predecessore Oliverio, con la terza discarica frutto di una candidatura della terna commissariale nei due anni di propria reggenza in via Perugini.

Ad essere accusati ora sono gli attuali titolari di Regione e Comune, Santelli e Mascaro, con la rete a partecipare all’incontro convocato dai sindaci di Maida e Jacurso per discutere dell’argomento.

«Presenti pochi Sindaci, tra cui Mascaro, ma intervenute in massa le associazioni di Rete Civica, dopo l’introduzione dei Sindaci di Jacurso e Maida che hanno auspicato una sintesi unitaria, il confronto è stato franco e deciso», sostiene la nota stampa a commento dell’unione delle varie sigle (Italia Nostra, Confagricoltura, CIA Agricoltori Italiani, Coldiretti, FederAgri, ACLI Terra, Associazione Regionale Allevatori, Parco Agricolo della Calabria, Movimento turismo del vino, Città del vino, Agriturist, Amici della terra, Amici della Montagna, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Confcooperative, Lamezia Shopping, Cittadinanzattiva, Associazione Micologica Reventino, L’albero della vite, Movimento Cristiano Lavoratori, ACLI don Saverio Gatti, Amolamezia, Osservatorio Sociale San Nicola, Difesa Consumatori del Lametino, Tribunale del Malato, Comitato Lamezia 4 Gennaio, Comitato Salviamo la Sanità del Lametino, Comitato Malati Cronici, Comitato Lamezia Maltrattata, Comitato Lavoro Sanità Sicurezza, Altrove, Ali sul Mediterraneo, M24A-ET San Pietro a Maida, La compagnia di via Bologna, M24A-ET Comuni dell’Amato).

Secondo le associazioni «il Sindaco di Lamezia ha rivendicato da un lato d’aver in pochi mesi portato la raccolta differenziata dal 30% al 50%, ma dall’altro la volontà di andare incontro all’emergenza manifestatasi di nuovo nelle città di Reggio, Crotone, Cosenza e Vibo consentendo di riaprire a Lamezia le due discariche e di farne una terza. Si è anche detto sicuro che tutti questi nuovi rifiuti saranno trattati e che la parte che finirà in discarica non sarà causa di alcun problema ambientale o danno alla salute dei cittadini. Ha detto di voler essere il Sindaco del fare e di non voler inseguire battaglie di retroguardia sul no ad ogni costo, convinto di rappresentare così il volere democratico dei cittadini».

Se la stessa ordinanza contestata alla Santelli prevedeva che anche gli scarti di lavorazione dell’impianto lametino andassero in un’altra discarica (quella di Celico), Panedigrano per Italia Nostra lamenta a Mascaro di non aver avviato un confronto «prima che decisioni così importanti e gravi siano assunte», anche se il commissariamento regionale sulla terza discarica è arrivato a gennaio e le scelte son della terna commissariale, contestando che tale scelta «è in contrasto con quanto ha affermato lo stesso Assessore Regionale all’Ambiente che ha definito “criminale” tener aperte le discariche a Lamezia, che il lametino già sopporta pesi ambientali enormi, che la Regione, la città e tutto il comprensorio devono scegliere se la piana deve essere Distretto Agroalimentare di Qualità, Distretto del Cibo, Distretto del vino e dell’olio doc e dop oppure Distretto dei rifiuti, che è certificata dall’Isis la relazione tra inquinamento ambientale e diffusione dei tumori, che Mascaro dopo aver inserito nel suo programma l’obiettivo zero discariche ora, in contrasto con la normativa europea, nazionale e regionale che impone di smaltire i rifiuti negli ATO in cui sono prodotti, acconsentendo ad accogliere ulteriori rifiuti da tutta la regione mette a repentaglio la salute dei cittadini».

Più informazioni su