“Non si umilia nessuna Città, non si priva nessuno di ruoli storici, si sceglie di guardare verso un futuro più sereno”

I consiglieri comunali Giancarlo Nicotera, Rosy Rubino , Alessandro Saullo e Anna Caruso replicano alle prese di posizione di alcune associazioni di Catanzaro

I consiglieri comunali Giancarlo Nicotera, Rosy Rubino , Alessandro Saullo e Anna Caruso replicano alle prese di posizione di alcune associazioni di Catanzaro che contestano la scelta di tenere presso i locali della Fondazione Terina il processo scaturito dall’operazione Rinascita-Scott.

«Sorprendono perchè è possibile rintracciarvi un atteggiamento di pregiudiziale ed immotivata ostilità verso una soluzione che è condivisa dal Ministero e dall’autorità giudiziaria, determina risparmi, garantisce sicurezza e permette piena operatività per affrontare uno dei dibattimenti più significativi nella lunga storia di contrasto alla criminalità organizzata», sostengono i componenti della maggioranza, «ci spiace constatare come nella nostra regione si sia ancora fermi a questo punto, quello della rivendicazione territoriale, della chiusura, dell’incapacità di fare squadra in vista di un interesse superiore e del bene comune».

Si ammette come lo stesso atteggiamento, però, lo si tenga dalla sponda tirrenica verso quella ionica, reputando che «se la città di Lamezia dovesse elencare le scelte illogiche che ne hanno condizionato lo sviluppo la lista sarebbe lunghissima, dalla sanità ai trasporti ad esempio; non è stata e non è una situazione che ci piace ma da tempo siamo convinti della forza che può avere l’area centrale della Calabria se libera da atteggiamenti campanilistici e disgregatori.

Il tifo ed i colori lasciamoli alla passione sportiva, quando parliamo di temi decisivi per le comunità, come la giustizia, la lotta alla criminalità organizzata, lo sviluppo, l’occupazione, dovremmo tutti avere – francamente – un surplus di responsabilità civile e soprattutto politica».

Perso il call center, con i sindacati attesi domani in commissione consiliare, dalla maggioranza si ci augura «che i locali della Fondazione Terina possano garantire tutte le funzioni per le quali sono stati individuati, quanto alle polemiche ed alle rivendicazioni lasciamole ad un passato che certo non ha prodotto grandi risultati. In quel sito – ed è l’ultima osservazione – la possibilità di celebrare il processo si è configurata grazie ad una significativa disponibilità di spazi che sono di proprietà e competenza regionale e sono in via di sgombero dopo la scelta di andare via compiuta dalla società di Call center, una scelta non condivisibile ma dettata evidentemente da esigenze nuove».

Si reputa che «la stessa Società può trovare sempre allocazione all’interno della Fondazione Terina ove esistono altre 4 strutture diverse da quella scelta per l’Aula bunker utili e disponibili per poter continuare la propria attività, come sarebbe equo ed opportuno, a Lamezia Terme. Non si umilia, dunque, nessuna Città, non si priva nessuno di ruoli storici, si sceglie di guardare semplicemente verso un futuro più sereno, con l’azione dello Stato che libera il territorio dalla presenza delle organizzazioni criminali. Qualcosa, insomma, che dovrebbe vederci uniti, protagonisti di scelte motivate da ragioni pratiche e concrete, al fianco di forze dell’ordine e magistratura».