Nella bega interna all’Udc per il posto di consigliere comunale interviene anche Pasqualino Scaramuzzino

Il legale di Vincenzo Ruberto controbatte alle dichiarazioni di Ruggero Pegna

Nella bega interna all’Udc per il posto di consigliere comunale interviene anche Pasqualino Scaramuzzino, rimarcando che «Ruggero Pegna mi tira in ballo, con un livoroso comunicato, subito dopo aver ricevuto la notifica del ricorso con il quale Vincenzino Ruberto chiede la sua decadenza dalla carica di consigliere comunale, per aver egli reso una dichiarazione mendace».

Il legale lametino pone così alcuni appunti, reputando che «il Pegna – così come aveva fatto col sindaco Mascaro, suo amico d’infanzia e suo avvocato personale – dimentica ogni debito di riconoscenza nei miei confronti ed attacca a testa bassa», e che «rivolgersi ad un Tribunale per avere giustizia (come ha fatto Ruberto) sia uno tra i comportamenti più civili che si possano immaginare», precisando infine come «l’avvocato non è un nemico della parte avversaria. L’avvocato esercita una funzione costituzionale di patrocinio ed ausilio nei confronti dei cittadini all’atto della proposizione della lite. Pegna – evidentemente – nell’attaccare l‘avvocato del Ruberto, dimentica tale elementare evidenza e si scaglia (inammissibilmente) non solo contro il suo avversario, ma anche contro chi – nelle aule di giustizia e non certo in una pubblica piazza – difende il suo avversario».

Scaramuzzino sottolinea come «ogni campagna elettorale lascia strascichi pieni di ricorsi proposti dalle persone che non sono elette: tutti vengono definiti civilmente dalle Corti italiane senza che si alzino polveroni quali quello da lui sollevato» chiedendo all’ex candidato a sindaco oggi consigliere «di spiegare come mai invoca di non avere alcun debito nei confronti del comune di Lamezia Terme e poi, però, paga (come ha fatto qualche giorno fa) le cartelle che, invece, risultano a suo carico. A Pegna vorrei ricordare che le persone normali – se non sono debitori di somme di denaro verso il comune e, quindi, verso tutti i cittadini di Lamezia Terme – non pagano le cartelle che ritengono non dovute, ma si rivolgono (così come ha fatto il Ruberto) all’Autorità giudiziaria per far valere la propria assenza di debito, senza andare blaterando sui giornali».