Partendo dall’aerostazione lametina auspici ed auguri di buon lavoro vengono forniti al nuovo management della Sacal

Si chiede un cambio di passo e maggiore attenzione per lo scalo della città della piana

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Come già avvenuto all’inizio del triennio precedente, auspici ed auguri di buon lavoro vengono forniti al nuovo management della Sacal, con richieste poi di attenzione per l’aeroporto lametino allegate.

«Guardiamo con fiducia a questa nuova squadra e siamo certi che non sarà attratta dai canti di sirene e politicanti e condurrà con indipendenza e competenza la nave in porti sicuri», reputano dal comitato 4 gennaio, se non fosse che la parte pubblica che nomina i rappresentanti degli enti nel cda è politica, chiedendo parimenti che «l’attività e gli impegni vengano monitorati dall’amministrazione comunale di Lamezia Terme e dai Sindaci del Lametino», anche se solo la città della piana a quote tali da avere un rappresentante nel cda che dovrà semestralmente relazionare sulle attività della partecipata.

Da par suo il comitato promette «attenzione e grande attesa per un nuovo modo di gestione che ci possa far recuperare le tante occasioni perdute e provveda a quanto necessario per la nuova aerostazione».

Antonio D’Alessi del direttivo Lega Lamezia Terme lamenta che «sono anni, ormai, che sentiamo parlare della nuova aerostazione passeggeri ma, purtroppo, il progetto non è mai passato allo stato esecutivo e ci auguriamo che le cose possano cambiare in fretta per il bene dello scalo e per l’intero indotto legato all’aerostazione. Ci auguriamo scelte sostenibili per l’ambiente, per le infrastrutture dello scalo e delle operazioni di scalo e che vengano intraprese azioni mirate alla riduzione delle emissioni in atmosfera degli impianti, con l’obiettivo di fare entrare lo scalo di Lamezia Terme nell’elenco dell’Airport Carbon Accreditation.Qualificare in tal senso l’aeroporto lametino sarebbe veramente un fiore all’occhiello per la Regione Calabria. Siamo convinti che questo sia un passaggio obbligato in quanto, porterebbe vantaggi sia economici (attraverso l’efficientamento energetico e la conseguente riduzione dei consumi di energia) che ambientali (abbattendo le emissioni in atmosfera) e, soprattutto, occupazionali».

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